Da Herrera al Trap, da Mou a Inzaghi, i grandi addii degli allenatori dell’Inter

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Chi ha cercato l’ultima carezza, chi ha versato lacrime di dolore, qualcuno ha urlato la sua rabbia, altri hanno lasciato col sorriso di un vincente. Ecco un ricco campionario

L’addio è uno strappo alla tela, è un congedo dai denti aguzzi che morde il passato. Può essere lungo, meditato o improvviso, rapido come questo di Inzaghi; talvolta è consensuale, altre volte accontenta uno e ferisce l’altro, spargere veleno è inevitabile. Si fa la conta di ciò che si è preso e ciò che si è perso, cala il sipario, per un attimo è buio, poi arriverà la luce, ripartirà il progetto, un nuovo allenatore prenderà il posto di quello vecchio. Nella storia dell’Inter gli allenatori più iconici e vincenti – da Herrera a Trapattoni a Mancini a Mourinho fino a Conte – se ne sono andati in tanti modi, uno diverso dall’altro. Dando le spalle al passato o cercando l’ultima carezza, sputando al vento la loro rabbia o tra le lacrime di chi restava, in prima pagina con titoli a caratteri cubitali o nelle brevi di cronaca. 

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