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Criscitiello: «Io razzista contro l’arbitro? Pronto a scusarmi se lui si scusa per le falsità nel referto. Macché rissa, è finita a pacche sulle spalle al bar dello stadio»

December 5, 2024 | by allcalcio.it

Criscitiello: «Io razzista contro l’arbitro? Pronto a scusarmi se lui


di
Federico Berni

Il giornalista sportivo e presidente della Folgore Caratese squalificato per un anno e mezzo dopo la partita tra dilettanti contro il Club Milano. «Erano gli avversari a volermi aggredire, erano arrabbiati perché avevano perso»

Lui giura che è finita «a pacche sulle spalle» al bar dello stadio, e assicura che, al massimo dopo Natale, il ricorso sarà vinto e «tutto tornerà come prima». Ma intanto sono giornate difficili per Michele Criscitiello, vulcanico presidente della Folgore Caratese, nonché giornalista ed editore della rete tv Sportitalia, dopo la bomba esplosa nel tardo pomeriggio del 3 dicembre con la pubblicazione delle decisioni della giustizia sportiva in relazione alla partita giocata il primo dicembre tra la squadra brianzola e il Club Milano. Multa alla società, campo neutro a porte chiuse per due turni e sanzioni direttamente a Criscitiello, squalificato per un anno e mezzo accusato di aver rivolto insulti razzisti al direttore di gara (romano con cognome di origini straniere), di aver sputato contro i rivali e di averli insultati.

Presidente, lei parla di assurdità, ma il referto è particolareggiato, possibile davvero si siano inventati tutto?
«E invece è così, almeno all’80% sono falsità. Ho molti testimoni che possono dire come è andata, sia con l’arbitro che con gli avversari».




















































Cominciamo con il direttore di gara, che è successo alla fine del primo tempo?
«Il mio ufficio dà sul campo, apro la finestra e contesto l’arbitro durante la partita: “Sto marocchino… tornatene a casa, stai rovinando la partita”, questo, è vero, lo dico. Poi scendo gli vado incontro e gli dico “questo non è calcio, ci stai facendo prendere a calci, non sei capace”, ed è finita così, non tiro alcun pugno o calcio alla porta del suo spogliatoio, non aggiungo altro».

Fermiamoci un attimo, si sentirebbe di chiedere scusa per le espressioni rivolte all’arbitro?
«Sono pronto a farlo se lui si scusa per tutte le falsità che ha scritto nel referto. Era supponente e arrogante. Risponderà dell’accusa di diffamazione».

E al novantesimo?
«Erano gli avversari che mi volevano aggredire, erano in 15-20 contro di me, che ero solo, tutti ragazzi da un metro e novanta, perché durante la partita erano volati insulti, ma sono cose di campo. Quelli arrabbiati erano loro perché avevano perso. Tutti inveiscono, ma nessuno mi tocca. Il comandante della polizia locale mi porta via. Tutto questo succedeva mentre parlavo con il loro allenatore, per complimentarmi con lui, perché la sua squadra è stata la migliore sino a ora vista in casa nostra. In molti lo possono testimoniare».

Ci sono stati problemi anche con un centrocampista del Club Milano?
«E’ il loro giocatore che è stato espulso. Mentre esce sferra un pugno alla panchina. C’è stato uno scambio di parole poco gentili fra me e lui, un ragazzo straniero. Alla fine ci siamo chiariti al bar e abbiamo bevuto una birra insieme, gli ho pure fatto i complimenti perché è davvero forte».

Chi e perché dovrebbe accanirsi contro di lei?
«Da tempo mando avanti una campagna giornalistica contro Gravina (presidente della Figc, ndr). Non ce l’ho con l’uomo, ma sostengo che dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, il caso Mancini, avrebbe dovuto dimettersi per inadeguatezza. Mi accusano di essere pro Lotito, e ora mi vogliono infangare con questa vicenda». 


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4 dicembre 2024 ( modifica il 4 dicembre 2024 | 17:05)



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