Se affronti una big devono giocare i migliori: certe figuracce pesano emotivamente. Servono giocatori da Juve, non elementi che di… top hanno solo l’ingaggio
A nessuno, ed è una banalità, fa mai piacere perdere. Una brutta, pesante, sconfitta è ancora più dura da digerire. Ed è quello che è successo alla Juve, incenerita dal Manchester City, al di là – e non è un paradosso – del 5-2 con cui si è chiusa la gara. Perché gara non c’è praticamente mai stata e ad errori individuali si è aggiunta una prestazione collettiva davvero mortificante. Ma, come si dice spesso con un fondo di verità, certe lezioni possono avere anche un effetto salutare, soprattutto se arrivano a fine giugno, al tramonto della vecchia stagione prima ancora che all’alba della nuova. In un torneo che a pensarci bene può servire non solo per moltiplicare gli introiti e puntare al massimo del montepremi, ma anche per far scattare gli allarmi. Due nel caso specifico.