Il tecnico del Psg ha platealmente applaudito i nerazzurri che hanno dimostrato di saper perdere, all’aeroporto solo musi lunghi e pochissimi tifosi
C’è chi getta via la medaglia d’argento un secondo dopo che gli è stata messa sul collo, chi si rifiuta di partecipare alla premiazione dell’avversario e se ne fugge negli spogliatoi, chi neanche scambia la maglia con il rivale che l’ha battuto: sono scene consuete dopo una finale ma ieri l’Inter, nonostante il cappotto subìto dal Psg, ha dimostrato almeno di aver conservato fair-play, rispetto e dignità.
La reazione dell’Inter durante i festeggiamenti del Psg
Mentre Kvara, Donnarumma e compagni cantavano e ballavano sul campo, dopo aver alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie, tutti i giocatori dell’Inter sono rimasti sul terreno di gioco, in silenzio, hanno inghiottito dolore e delusione ma senza alcuna mancanza di rispetto verso il Psg.
Il gesto di Luis Enrique
Così mentre i parigini sollevavano il trofeo, l’allenatore Luis Enrique – accortosi del comportamento dei rivali – si è voltato verso gli avversari e li ha applauditi con convinzione. In conferenza stampa, il tecnico spagnolo ha spiegato così quel momento di fair play: “Voglio sottolineare una scena che è molto difficile da vedere al termine di una finale, quando ritiri il trofeo. Voglio elogiare l’Inter in modo assoluto: tutti i giocatori e tutto lo staff sono rimasti ad aspettare con rispetto, in campo, fino a quando abbiamo finito di festeggiare.
Nonostante il dolore per la sconfitta hanno scelto di rimanere lì. Penso sia una grande lezione per i bambini, nella vita e nel calcio si vince e si perde. Bisogna anche saper perdere, a questo mondo ci sono persone che sanno solo vincere. No: bisogna mostrare rispetto al rivale anche quando si perde, come ha fatto l’Inter. Li ringrazio per questo”.
Il triste rientro a Milano
Una piccola medaglia sul petto dell’Inter, insomma, prima del triste rientro a Milano. La squadra è atterrata stamattina a Malpensa poi è salita sul pullman che l’aspettava fra il Terminal 1 e il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa, dove erano pronte decine di auto della polizia a scortarlo ma non ce n’era bisogno. Deserto l’hub milanese (a differenza di quanto accaduto a Parigi con scontri, morti e feriti), solo 3-4 tifosi ad aspettare i vice-campioni d’Europa. Nessuna contestazione e nessuna esultanza, solo musi lunghi dentro e fuori il pullman.