Corvino e il mercato del Lecce: quanto valgono i nuovi gioielli

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Dal futuro di Giampaolo a quello degli altri pilastri: tanti a Lecce hanno le valigie in mano. E mentre il mitologico ds si guarda intorno, la società investe sui giovani e infrastrutture

Parola d’ordine: patrimonializzazione. Poco meno di cinque anni fa, Saverio Sticchi Damiani presentava il nuovo responsabile dell’area tecnica del suo Lecce, Pantaleo Corvino, insistendo su quel concetto che oggi è diventato un mantra. “Il nostro club deve crescere, ma ha anche bisogno di creare valore”. Tradotto: bisogna scovare talenti lì dove gli altri non li cercano, per poi valorizzarli e rivenderli a peso d’oro. In principio, fu il turno di Hjulmand, passato nel 2023 allo Sporting Clube per 20 milioni. La scorsa estate è toccato a Pongracic e Gendrey (25 milioni incassati grazie alle cessioni a Fiorentina e Hoffenheim), a gennaio a Patrick Dorgu, volato in direzione Manchester per 30 milioni più bonus. Sono passati appena cinque mesi, però in casa Lecce è già tempo di pensare ai prossimi colpi in uscita. I ragazzi crescono e sognano il salto di qualità, la società li accontenta e investe su giovani e infrastrutture: una Primavera di altissimo livello, la rosa della prima squadra composta quasi esclusivamente da calciatori di proprietà, un centro sportivo targato Us Lecce e uno stadio pronto per rifarsi il look. 

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