Coppa Italia, Atalanta o Fiorentina? Chi va avanti resta in corsa per un “triplete”
April 24, 2024 | by allcalcio.it
Finale del Torneo, finali di Europa League e Conference, Serie A. Bergamaschi e Viola si giocano (anche) un obiettivo speciale
C’è in gioco un triplete tra Atalanta e Fiorentina stasera. E si prega di evitare battute tipo “triplete dei poveri”, perché tutta l’Europa invidia Gasperini e Italiano: non ci sono altri tecnici in corsa per tre obiettivi a un mese dal sipario. Uno è la Coppa Italia: chi passa incontra in finale la Juve. Il secondo, anche questo tangibile, è una coppa Uefa: l’Europa League per i nerazzurri, la Conference per i viola. La terza è un posto al sole in campionato: non è lo scudetto, ma assicurarsi la Champions (per Gasp) e l’Europa League (per Italiano), a prescindere dalle finali europee, sarebbe uno scudetto. Soltanto Psg e Leverkusen possono fare l’all-in, anzi Xabi Alonso in Germania ha già intascato il campionato e in Francia Luis Enrique è a un passo. Ma Atalanta-Fiorentina non è da meno: è un playoff, è uno spareggio per chi manterrà i tre obiettivi all’orizzonte. Una sfida totale. Si parte dall’1-0 fantastico di Mandragora dell’andata.
Coppa Italia
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Alcuni segnali sono pro-Fiorentina. Intanto Italiano ha spesso la meglio sul collega: negli scontri diretti comanda 5-2 (più 2 pari), ha trovato la chiave per domare la furia di Gasp. In questo campionato si sono affrontati al Franchi ed è finita 3-2 per i viola. Il ritorno è ancora sospeso, rinviato per la tragedia di Joe Barone: il sogno di entrambe è giocarla il più tardi possibile, il 2 giugno, il che significherebbe essere arrivati in fondo dovunque. Altro segnale tendente al viola: fin qui la Fiorentina è andata avanti di rigore contro Parma (2-2 nei 120’) e Bologna, mentre l’Atalanta ha superato Sassuolo (3-1) e Milan (2-1) nei canonici 90’. Sangue freddo nei tiri dal dischetto che potrebbero riproporsi anche a Bergamo. All’opposto, però, l’Atalanta, ha più abbondanza: Pasalic e uno tra CDK, Lookman e Miranchuk andrà in panchina. Italiano rischia di non avere Bonaventura, arma tattica letale all’andata con la sua continua trasformazione offensiva in secondo trequartista, e teme per Nico e Belotti. La Coppa Italia ha un significato speciale: è l’unico titolo dell’Atalanta (nel 1963), è l’ultimo successo della Fiorentina (2001, allenatore Mancini).
Ogni tre giorni
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Andare fino in fondo significa prepararsi a un infernale giro del pallone in 40 giorni — per la precisione 39 — da oggi al 2 giugno, con possibili undici partite da giocare se consideriamo le finali di Coppa Italia e della coppa europea di competenza. Alla rispettabile media di una gara ogni 2,8 giorni, per di più con lo spettro incombente di tre supplementari. Una follia, ma molto realistica, per Gasp e Italiano.
Coppe europee
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L’Atalanta, in Europa League, è attesa dalla semifinale con il Marsiglia; chi ha scaraventato fuori dal torneo il Liverpool è ora il favorito, ma nel calcio non sempre vale la proprietà transitiva. La Fiorentina è in semifinale di Conference, attesa dalla doppia temibile sfida con il Bruges che si sta giocando il campionato belga con Anderlecht e St. Gilloise. Possono farcela tutti e due. In prospettiva la finale sarà più complicata: Gasp troverebbe una tra Leverkusen e Roma, Italiano con molta probabilità l’Aston Villa. Alle coppe europee sono legati i ricordi recenti più belli e struggenti, a un passo dal sogno infranto: l’anno scorso i viola persero in Conference con il West Ham al 90’ (2-1 Bowen), nel 2020 i nerazzurri uscirono da una semifinale di Champions virtualmente conquistata, subendo dal Psg un gol al 90’ (Marquinhos) e uno al 93’ (Chupo-Moting), altro 2-1 che fa ancora male. Mai un successo Gasperini ha rivendicato l’altra sera la sua identità: “Vincenti solo se si vince un titolo? Un’idiozia alimentata da frustrati”. Ma non ha bisogno di giustificarsi per un titolo mai vinto: non c’è chi non gli riconosca che ha fatto meglio di tanti “vincenti d’insuccesso”. Italiano è più giovane, anche lui fin qui è a secco. Entrambi hanno perso due finali: Gasperini la Coppa Italia 2019 e 2021, Italiano la Coppa Italia e la Conference dell’anno scorso. Rientrano virtualmente nella categoria dei “giochisti”, ma non sono il maestro e l’allievo. Gasperini è il simbolo dell’intensità, degli uno-contro-uno in difesa e a centrocampo, dell’aggressione. Verticalizza, pretende fisicità estrema, schiera la difesa a tre ma ha fatto scuola spostando un centrale in mediana (Toloi il primo). Italiano rimanda più alla lezione sarriana del 4-3-3 geometrico e veloce, con trame studiate fino a centrocampo e più libertà di pensiero negli ultimi trenta metri. All’andata Italiano ha vinto in campo oltre l’1-0 del tabellino, costringendo il rivale a restare basso, a subire come poche volte gli è successo, senza una vera reazione. La miglior Atalanta può avere la meglio sulla Fiorentina, l’Atalanta svagata vista contro Cagliari e Verona concederebbe a Italiano la finale.
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