“Kvaratskhelia? Rimane, sento perplessità, ma non ce ne sono, sono stato categorico, deve essere chiara questa cosa”. Antonio Conte precisa il suo pensiero sul futuro dell’attaccante georgiano che dovrà a suo giudizio rimanere assolutamente in maglia azzurra. “Kvara – dice – ha caratteristiche non comuni. E’ forte, è anche un fantasista, crea situazioni di gol e assist molto importanti. Quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratteristiche, portarlo a volte dentro e a volte sull’esterno. Se lo tieni sempre dentro al campo – spiega l’allenatore – perde quella sua libertà mentale, invece dobbiamo assecondarne le caratteristiche. Faremo questo con lui e anche con i giocatori della rosa, come Politano, Ngonge, Lindstrom, che hanno capacità di saltare l’uomo con l’uno contro uno ma anche giocare dentro al campo”. “L’idea tattica – conclude Conte – è chiara, dovremo solo scegliere, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà sempre molto simile”.
“Dovremo avere una faccia incazzata perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto. In noi c’è voglia di rivalsa in campo a livello calcistico a livello comportamentale”. Così Antonio Conte parla del suo Napoli. “Non posso promettere la vittoria perché ne vince solo una, ma posso promettere che inizia un percorso in cui dovremo essere competitivi per la vittoria, vincere è molto difficile. Come dico spesso testa bassa e pedalare. Bisogna parlare poco, dobbiamo fare solo i fatti. Sono una persona del fare, sono molto essenziale in tutto e per tutto, non sono molto paziente, è questa la mia forza”.
“Ho scelto Napoli per il progetto. Ho firmato un contratto di tre anni. Il presidente è stato molto chiaro su quello che potremo fare. Cercheremo nel più breve tempo possibile di far diventare il Napoli di nuovo una alternativa credibile alle solite note”. Antonio Conte sa bene cosa i tifosi si aspettano da lui e dalla squadra. “Per 14 anni – osserva – il Napoli è riuscito ad entrare in Europa ed è una cosa importante, C’è stata una gestione giusta, si è vinto uno scudetto, l’annata scorsa non è stata positiva per cui c’è da ricostruire. Ci vorrà un po’ di tempo, un po’ di pazienza, ma io sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo”. “Dovremo prenderci la responsabilità – conclude – affinché il Napoli diventi una alternativa alle solite note nel vincere lo scudetto. Questo è il progetto. Ho sentito qualcosa in pancia, siamo qui e non vediamo l’ora di iniziare”.
“Dall’estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c’era un discorso avviato col presidente De Laurentiis in cui c’era la promessa che ci saremmo rivisti e a bocce ferme e avremmo deciso se lavorare insieme. Abbiamo trovato la giusta quadra, abbiamo voglia di ricominciare”. Antonio Conte chiarisce così i motivi che lo hanno portato ad allenare il Napoli. “Con il presidente, il club – aggiunge il tecnico – vogliamo costruire fondamenta solide per fare qualcosa di importante che duri nel tempo. Sono un uomo del Sud, sono nato a Lecce, conservo le mie origini e radici, so cosa significa vivere al Sud, so che cosa rappresenta per il Sud il calcio”. “Per me – conclude Conte – non è altro che un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra rappresentante del Sud. E’ una grandissima soddisfazione e un onore tornare da allenatore di una squadra che rappresenta il Sud”.
“Mi auguro che nei tre anni ed eventualmente anche più in cui sarò allenatore di questa squadra quel che possa cambiare è che il Napoli venga visto non come un passaggio ma come una meta”. Antonio Conte commenta così le possibili inquietudini di qualche giocatore che sembrerebbe essere intenzionato a trasferirsi altrove. “Altrimenti – dice il tecnico – facciamo sempre discorsi sul discorsi. Un calciatore deve venire al Napoli perché sa di poter lottare per qualcosa di importante e deve sentirsi responsabile”. “Se a qualcuno viene il mal di pancia e non è contento – conclude Conte – sta vicino a me ogni giorno, gli racconto due cose e mi faccio aiutare. Patti chiari e amicizia lunga con tutti”.
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