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Conte in conferenza: ‘Voglio la faccia incaz… e amma faticà. Kvara resta, Osimhen…’

June 26, 2024 | by allcalcio.it

Conte in conferenza: ‘Voglio la faccia incaz… e amma faticà.


Un pensiero anche su Lukaku, possibile sostituto del partente Osimhen: \”Oggi il dato di fatto è che Osimhen è un giocatore del Napoli. Giocatore eccellente, forte, quindi andare oltre oggi non sarebbe giusto. Una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri\”.”,”postId”:”7bdb5c46-894d-4611-84cf-4914911830c2″},{“timestamp”:”2024-06-26T17:31:46.994Z”,”timestampUtcIt”:”2024-06-26T19:31:46+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Conte a Sky Sport 24: \”Di Lorenzo e Kvara centrali nel mio progetto\””,”content”:”

Idee chiare anche su Di Lorenzo e Kvara: \”Sanno bene quale è il mio pensiero, sono stato molto chiaro. Sono venuto qui per sposare un progetto: partiamo dal decimo posto e vendere i migliori significa fare chiacchiere. Sono centrali nel mio progetto. Ho parlato con loro, so che c’è stata frustrazione lo scorso anno per tante situazioni. Oggi c’è un nuovo allenatore, il presidente non ha bisogno di vendere e me lo ha promesso. Cercheremo nel migliore dei modi di risolvere, se c’è qualcosa da risolvere. Ma staranno con me a prescindere\”

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E sulla scelta di Napoli: \”Questa sfida arriva nel momento giusto, sulla carta molto difficile. Ci arrivo nell’età giusta dopo esperienze giuste e con grande motivazione. Credo molto nel destino, e quello che mi si prospetta mi dà entusiamo. Mi ha acceso un fuoco dentro. Non dobbiamo fare proclami o dare illusioni, perché il dato di fatto è che nella passata stagione ci sono stati 40 punti dall’Inter. Distacco importante nei confronti di tante squadre, quindi cerchiamo di costruire giorno per giorno sapendo che sarà dura\”

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Il nuovo allenatore del Napoli è poi intervenuto a Sky Sport 24 al microfono di Francesco Modugno: \”L’anno prossimo dovrà essere l’anno in cui dobbiamo parlare poco e fare tanti fatti. Veniamo da una stagione non buona sotto tanti punti di vista, e serve trovare spirito e compattezza. C’è voglia di rivalsa e voglio un Napoli che abbia questa voglia\”

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Finisce qui la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, il nuovo allenatore del Napoli

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Conclude la conferenza stampa Aurelio De Laurentiis

\n

\”All’inizio della mia esperienza calcisticia ho visto cose per me inconcepibili. Poi, andando in Inghilterra, incontrai una squadra come il Manchester United che al tempo era anche la squadra più vincente e mi resi conto del perché era la più vincente: c’era un super allenatore come Ferguson che intanto aveva assunto un ruolo da vero \”Manager\”. Dal suo lavoro e i suoi atteggiamenti, ho capito che anche il più piccolo dettaglio contribuisce ad accrescere l’impresa. Per questo ho scelto Conte, perché in lui ho visto non solo un grande allenatore ma anche un grande \”Manager\”. Quando dissi \”Tutti quanti sono inconcepibili\” io dissi una massima, ovviamente conscio del fatto che ogni calciatore ha un contratto, con un ingaggio, per un certo tot di anni. Poi, è nell’ordine delle cose che il procuratore cerchi di sradicare il giocatore da un ambiente e portarlo via per questo o per l’altro motivo, fa parte del gioco. Io vi prometto di farvi divertire per i prossimi venti anni, se la salute mi accompagnerà, perché sono indipendente!\”

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Se qualcuno non ha voglia di restare, lei accetterà di perdere quei giocatori nonostante quella volontà o proverò a motivarli lei? 

\n

\”In questi tre anni che mi auguro di passare per intero a Napoli, io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta. Altrimenti dovremmo sempre fare discorsi su discorsi. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo in che realtà importante è approdato, una squadra che lotterà per vincere ogni anno. Se ogni anno qualcuno è scontento me lo tengo a fianco e sta con me… Sta con me, a fianco a me, ogni giorno e sta buono lì. Il discorso di giocatori non contenti non lo accetterò mai, se non sono contenti…staranno al mio fianco e troveremo qualcosa da fare per divertirci…\”

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Che promessa vuole fare a De Laurentiis?

\n

\”Il presidente è il primo tifoso e chi mette mano all’aspetto economico, anche mio. La promessa che posso fare a lui e che dirò sempre quello che penso, non cambierò sicuramente il mio modo di essere, sono una persona pulita, che parla direttamente e penso che anche in questi giorni abbia apprezzato questa mia caratteristica. Voglio sempre essere diretto, non mi fa impazzire fare tante chiacchiere: stringi stringi, dobbiamo sempre pensare a qual è la situazione, qual è il risultato\”

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Napoli viene da anni spettacolari, il Napoli di Conte come si colloca tra \”giochista e risultatista\”?

\n

\”Io penso che l’obiettivo principale, quando arrivi in una squadra come il Napoli, sia entrare nel cuore dei tifosi. Al di là dell’essere giochista o risultatista, nelle squadre in cui ho allenato, ho avuto la fortuna di lasciare dei bei ricordi. Spesso si va dietro al fumo, ma io sono per la praticità. Quando le mie squadre hanno vinto hanno sempre prodotto qualcosa di bello e di accattivante. L’allenatore bravo è quello che riesce a coniugare il bello e il risultato finale. Anche se adesso vedo che anche chi fa risultati brutti viene premiato a livello lavorativo. Voglio scrivere un pezzo di storia di questa squadra, cercando di unire il bello ai risultati\”

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Lei ha detto che al suo ritorno sarebbe stata dura per tutti, oggi che è tornato che messaggio manda agli avversari? 

\n

\”Oggi potremmo dire tante fesserie che ci tornerebbero in faccia, oggi è il momento di fare per tutti. Dobbiamo vivere dentro di noi la voglia di rivalsa per ribaltare quello che è successo l’anno scorso, non immagino che tipo di voglia di rivalsa possa esserci in tutti quanti dopo un decimo posto come questo. Ma non sono neppure qui per fare la bella statuina. Ho ricevuto già tanto ma non ho ancora dato nulla. Sono in forte debito nei vostri confronti\”

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Come si riporta la consapevolezza di due anni fa?

\n

\”Diciamo che bisogna essere equilibrati, trovare una giusta via di mezzo nello spiegare come si può vincere il campionato e l’anno dopo si arriva decimi. Non posso neppure dire che faremo qualcosa di diverso, perché sarà tutto totalmente diverso. Lo scorso anno bisognava gestire la vittoria e questo è totalmente diverso rispetto ad arrivare secondi, terzi o quarti. Cambiano le dinamiche, ci sono onori e oneri, dovremo far tesoro dello scorso anno, ma dobbiamo cercare la vittoria quanto prima e poi essere bravi a gestirla. La gestione del successo dello scorso anno non è stata buona, altrimenti non si spiega il tipo di annata così deludente. Si vince tutti e si perde tutti. Nessuno deve scendere dal carro sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta. Faremo tesoro delle cadute, dovremo essere bravi\”

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Ci può svelare qualche suo segreto? Quale sarà la prima scossa che cercherà di dare?

\n

\”La scossa si dà con l’esempio. Chi è a capo di un gruppo deve essere un leader ma la leadership si conquista con l’esempio. Dovrò far vedere che sono pronto a dare tutto, a proteggerli davanti a tutto, ma loro devono darmi tutto. Questo è alla base. Quando non vengo corrisposto mi arrabbio e capisco che alcuni non sono adatti al mio modo di pensare. All’inizio è sempre tutto rose e fiori, tutti sono disponibili, ma non tutti sanno che tipo di percorso c’è: fatica, sudore…qualcuno poi lo perdi per strada, io mi auguro di avere giocatori pronti a seguirmi fino alla fine. Questa è mentalità, cultura. Così diventi un vincente\”

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In nazionale ci sono anche Raspadori e Folorunsho, tra le tue intenzioni c’è quella di completare la loro crescita?

\n

\”Sì, assolutamente. Ma il compito mio non riguarda soltanto il discorso di Folorunsho o Raspadori, l’obiettivo è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa. Fino all’ultimo giorno di ogni carriera si può migliorare. Ho sentito Folorunsho che ha fatto un percorso importante, dal Bari al Verona oggi è in nazionale ed è uno step in più. Ha qualità fisiche impressionanti, lui è uno di quelli che sono molto curioso di conoscere quanto prima. Anche Raspadori ha qualità tecniche e margini di miglioramento, ci può dare tanto. Ma una cosa è guardarli in tv, altra è averli a portata di mano per conoscerli sotto ogni punto di vista e renderli più forti. L’importante è che ci sia la voglia\”

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Un calciatore come Kvara, sempre che rimanga…

\n

\”Rimane, sono stato molto categorico su questo, non vorrei che ci fosse questo ritornello in futuro. Non è una notizia che sto dando io, l’ha data il presidente prima. Lui ha caratteristiche importanti, ce ne sono sempre di meno, volerlo tenere non è un capriccio, così come per Di Lorenzo. Forte nell’uno contro uno quando è largo, ma è un fantasista quando viene in mezzo, quello che faremo con lui sarà quello di legare le sue caratteristiche. Penso che se lo tieni dentro al campo, lui perde un po’ quella sua libertà mentale, ma invece dobbiamo assecondare le sue caratteristiche ed è questo quello che faremo con lui, Politano, Ngonge, Lindstrom che sanno saltare l’uomo e giocare anche in mezzo al campo. Dobbiamo solo decidere se e quando difendere a cinque o a quattro. La costruzione o il modo di attaccare sarà sempre molto simile\”

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Quanto può essere utile non avere le coppe?

\n

\”Io faccio lavorare il giusto, forse sono altri che non lavorano. Rispetto a quando giocavo, la fatica che faccio fare ai ragazzi è un terzo. Nella modernità del calcio, il pallone è il mezzo più utilizzato anche dal punto di vista del lavoro fisico. Ma penso che a volte la fatica bisogna farla e sentira, nella fatica impari a conoscere te stesso, a reggere lo stress, la pressione, la difficoltà. C’è una filosofia che ho in testa, avendo anche il piacere di essere allenato da un \”figlio di Napoli\” come Giampiero Ventrone che purtroppo non c’è più. Lavoreremo il giusto per migliorare e lo faremo senza se e senza ma\”

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Che tipo di identità tattica si immagina? Ci sarà il solito \”vestito\” di Conte con la difesa a tre?

\n

\”Hai ragione quando dici che dobbiamo scordarci il passato, ma nei momenti di difficoltà ogni tanto bisognerà vedere che due anni fa abbiamo vinto lo scudetto, lo scorso anno è stato da dimenticare. Il dolore però dobbiamo portarcelo un po’ dentro perché ci aiutera a fare quel qualcosa in più di cui abbiamo bisogno. Sulla tattica: le caratteristiche dei giocatori sono importanti. L’allenatore bravo è quello che mette i proprio calciatori nelle condizioni di esaltare le proprie caratteristica, non andrò mai a snaturarli per le mie idee. Cerco l’idea giusta per esaltarli, saremo molto duttili perché poi ci voglio lavorare con questi ragazzi. Sto parlando di giocatori che non ho avuto sotto mano, ho una mia idea ma saremo duttili, la voglia sarà quella di fare un gol in più dell’avversario\”

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Qual è il reparto che bisogna rinforzare di più? Buongiorno è un obiettivo?

\n

\”I numeri spesso non dicono la verità ma ci sono. E devono far riflettere. Lo scorso anno il Napoli è stata la 10ma peggior difesa con 48 gol e siamo finiti decimi. Ma il dato che lascia sconcertati è che abbiamo preso 27 gol in casa al Maradona, da questo punto di vista la 15ma squadra di A. Bisogna ritrovare equilibrio perché io non ho mai visto squadre che vincono o si qualificano in Champions con squadre che prendono tanti gol in casa. Il troppo offensivo non porta da nessuna parte, il troppo difensivo neppure. Ci vuole equilibrio, bisogna fare riflessioni e capire. Tutta la squadra lavora o non lavora sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Vogliamo apportare dei correttivi, girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando tanti parametri. In difesa proveremo a fare qualcosa sia dal punto di vista tattico per dare più equilibrio e sostanza\”

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Quanta voglia ha di ricominciare? Lukaku ha detto che lei è il migliore per distacco e che vorrebbe essere allenato da lei…

\n

\”C’è tanta voglia, come dicevo alla società, quando sembra che non vada nulla è giusto non farsi prendere dal panico, bisogna essere analitici e fare le giuste considerazioni. Io penso che noi come rosa di giocatori, la maggior parte di loro verrà confermata perché sono giocatori validi sotto tutti i punti di vista, cercheremo di fare quelle cose che non saranno tante ma mirate a portarci benefici e a rinforzarci. Ecco perché quando parlavo di costruire basi solide le competenze sono importanti perché comunque so anche che posso migliorare il calciatore, spesso e volentieri ci sono riuscito. La base è buona qui a Napoli, dopo gli Europei ci saranno situazioni in entrata e uscita che rispetteranno i nostri parametri ma che ci renderanno più forti. Su Romelu, stiamo parlando di un calciatore forte, come Osimhen sono giocatori eccellenti. C’è solo da ammirarli e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro…\”

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È questa la sfida più complicata?

\n

\”Arriva al momento giusto, sono un allenatore che ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa sfida con entusiasmo. Mi hanno chiesto se avevo paura di allenare il Napoli, ma paura di cosa? Chi mi conosce sa che ciò che ho conquistato l’ho sempre fatto con sudore, sacrificio e fatica. Ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia che è qui e ai miei calciatori. Dobbiamo capire che abbiamo la fortuna e il talento, ma senza la voglia di lavorare e l’ossessione di migliorarsi non è nulla. So che questa è un’esperienza che arriva nel momento giusto come persona, voglio godermi questa passione e questo entusiasmo. La cosa più difficile sarà ricambiare, ma sono convinto di poterlo fare perché ci metterò tutto quello che ho come ho sempre fatto in passato\”

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Qual è la differenza tra questa esperienza e le altre?

\n

\”Trovo similitudini con il Chelsea che aveva vinto la Premier due anni prima e poi fece un decimo posto prima del mio arrivo. Vincendo al mio arrivo abbiamo fatto qualcosa di incredibile perché lì ci sono tante superpotenze del calcio. Quello che io non posso promettere qui è sicuramente la vittoria: ne vince una sola, posso promettere che saremo competitivi per la vittoria, ma poi sapete benissimo che è molto difficile perché ne vince una sola. Testa bassa e pedalare. Oggi bisogna parlare poco, dobbiamo fare i fatti. Niente proclami, sono la persona del \”fare\” non del \”dire\”. Non vendo aria fritta e non sono molto paziente, quindi dobbiamo stare zitti e pedalare cercando di recuperare quello che abbiamo perso l’anno scorso\”

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Conte a Sky Sport 24: “A oggi Osimhen è un giocatore del Napoli”

Un pensiero anche su Lukaku, possibile sostituto del partente Osimhen: “Oggi il dato di fatto è che Osimhen è un giocatore del Napoli. Giocatore eccellente, forte, quindi andare oltre oggi non sarebbe giusto. Una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri“.

Conte a Sky Sport 24: “Di Lorenzo e Kvara centrali nel mio progetto”

Idee chiare anche su Di Lorenzo e Kvara: “Sanno bene quale è il mio pensiero, sono stato molto chiaro. Sono venuto qui per sposare un progetto: partiamo dal decimo posto e vendere i migliori significa fare chiacchiere. Sono centrali nel mio progetto. Ho parlato con loro, so che c’è stata frustrazione lo scorso anno per tante situazioni. Oggi c’è un nuovo allenatore, il presidente non ha bisogno di vendere e me lo ha promesso. Cercheremo nel migliore dei modi di risolvere, se c’è qualcosa da risolvere. Ma staranno con me a prescindere”

Conte a Sky Sport 24: “Non facciamo proclami, lo scorso anno il Napoli ha chiuso a 40 punti dall’Inter”

E sulla scelta di Napoli: “Questa sfida arriva nel momento giusto, sulla carta molto difficile. Ci arrivo nell’età giusta dopo esperienze giuste e con grande motivazione. Credo molto nel destino, e quello che mi si prospetta mi dà entusiamo. Mi ha acceso un fuoco dentro. Non dobbiamo fare proclami o dare illusioni, perché il dato di fatto è che nella passata stagione ci sono stati 40 punti dall’Inter. Distacco importante nei confronti di tante squadre, quindi cerchiamo di costruire giorno per giorno sapendo che sarà dura”

Conte a Sky Sport 24: “Voglio un Napoli che abbia voglia di rivalsa”

Il nuovo allenatore del Napoli è poi intervenuto a Sky Sport 24 al microfono di Francesco Modugno: “L’anno prossimo dovrà essere l’anno in cui dobbiamo parlare poco e fare tanti fatti. Veniamo da una stagione non buona sotto tanti punti di vista, e serve trovare spirito e compattezza. C’è voglia di rivalsa e voglio un Napoli che abbia questa voglia

Finisce qui la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, il nuovo allenatore del Napoli

Conclude la conferenza stampa Aurelio De Laurentiis

“All’inizio della mia esperienza calcisticia ho visto cose per me inconcepibili. Poi, andando in Inghilterra, incontrai una squadra come il Manchester United che al tempo era anche la squadra più vincente e mi resi conto del perché era la più vincente: c’era un super allenatore come Ferguson che intanto aveva assunto un ruolo da vero “Manager”. Dal suo lavoro e i suoi atteggiamenti, ho capito che anche il più piccolo dettaglio contribuisce ad accrescere l’impresa. Per questo ho scelto Conte, perché in lui ho visto non solo un grande allenatore ma anche un grande “Manager”. Quando dissi “Tutti quanti sono inconcepibili” io dissi una massima, ovviamente conscio del fatto che ogni calciatore ha un contratto, con un ingaggio, per un certo tot di anni. Poi, è nell’ordine delle cose che il procuratore cerchi di sradicare il giocatore da un ambiente e portarlo via per questo o per l’altro motivo, fa parte del gioco. Io vi prometto di farvi divertire per i prossimi venti anni, se la salute mi accompagnerà, perché sono indipendente!”

Se qualcuno non ha voglia di restare, lei accetterà di perdere quei giocatori nonostante quella volontà o proverò a motivarli lei? 

“In questi tre anni che mi auguro di passare per intero a Napoli, io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta. Altrimenti dovremmo sempre fare discorsi su discorsi. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo in che realtà importante è approdato, una squadra che lotterà per vincere ogni anno. Se ogni anno qualcuno è scontento me lo tengo a fianco e sta con me… Sta con me, a fianco a me, ogni giorno e sta buono lì. Il discorso di giocatori non contenti non lo accetterò mai, se non sono contenti…staranno al mio fianco e troveremo qualcosa da fare per divertirci…”

Che promessa vuole fare a De Laurentiis?

“Il presidente è il primo tifoso e chi mette mano all’aspetto economico, anche mio. La promessa che posso fare a lui e che dirò sempre quello che penso, non cambierò sicuramente il mio modo di essere, sono una persona pulita, che parla direttamente e penso che anche in questi giorni abbia apprezzato questa mia caratteristica. Voglio sempre essere diretto, non mi fa impazzire fare tante chiacchiere: stringi stringi, dobbiamo sempre pensare a qual è la situazione, qual è il risultato”

Napoli viene da anni spettacolari, il Napoli di Conte come si colloca tra “giochista e risultatista”?

“Io penso che l’obiettivo principale, quando arrivi in una squadra come il Napoli, sia entrare nel cuore dei tifosi. Al di là dell’essere giochista o risultatista, nelle squadre in cui ho allenato, ho avuto la fortuna di lasciare dei bei ricordi. Spesso si va dietro al fumo, ma io sono per la praticità. Quando le mie squadre hanno vinto hanno sempre prodotto qualcosa di bello e di accattivante. L’allenatore bravo è quello che riesce a coniugare il bello e il risultato finale. Anche se adesso vedo che anche chi fa risultati brutti viene premiato a livello lavorativo. Voglio scrivere un pezzo di storia di questa squadra, cercando di unire il bello ai risultati”

Lei ha detto che al suo ritorno sarebbe stata dura per tutti, oggi che è tornato che messaggio manda agli avversari? 

“Oggi potremmo dire tante fesserie che ci tornerebbero in faccia, oggi è il momento di fare per tutti. Dobbiamo vivere dentro di noi la voglia di rivalsa per ribaltare quello che è successo l’anno scorso, non immagino che tipo di voglia di rivalsa possa esserci in tutti quanti dopo un decimo posto come questo. Ma non sono neppure qui per fare la bella statuina. Ho ricevuto già tanto ma non ho ancora dato nulla. Sono in forte debito nei vostri confronti”

Come si riporta la consapevolezza di due anni fa?

“Diciamo che bisogna essere equilibrati, trovare una giusta via di mezzo nello spiegare come si può vincere il campionato e l’anno dopo si arriva decimi. Non posso neppure dire che faremo qualcosa di diverso, perché sarà tutto totalmente diverso. Lo scorso anno bisognava gestire la vittoria e questo è totalmente diverso rispetto ad arrivare secondi, terzi o quarti. Cambiano le dinamiche, ci sono onori e oneri, dovremo far tesoro dello scorso anno, ma dobbiamo cercare la vittoria quanto prima e poi essere bravi a gestirla. La gestione del successo dello scorso anno non è stata buona, altrimenti non si spiega il tipo di annata così deludente. Si vince tutti e si perde tutti. Nessuno deve scendere dal carro sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta. Faremo tesoro delle cadute, dovremo essere bravi”

Ci può svelare qualche suo segreto? Quale sarà la prima scossa che cercherà di dare?

“La scossa si dà con l’esempio. Chi è a capo di un gruppo deve essere un leader ma la leadership si conquista con l’esempio. Dovrò far vedere che sono pronto a dare tutto, a proteggerli davanti a tutto, ma loro devono darmi tutto. Questo è alla base. Quando non vengo corrisposto mi arrabbio e capisco che alcuni non sono adatti al mio modo di pensare. All’inizio è sempre tutto rose e fiori, tutti sono disponibili, ma non tutti sanno che tipo di percorso c’è: fatica, sudore…qualcuno poi lo perdi per strada, io mi auguro di avere giocatori pronti a seguirmi fino alla fine. Questa è mentalità, cultura. Così diventi un vincente”

In nazionale ci sono anche Raspadori e Folorunsho, tra le tue intenzioni c’è quella di completare la loro crescita?

“Sì, assolutamente. Ma il compito mio non riguarda soltanto il discorso di Folorunsho o Raspadori, l’obiettivo è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa. Fino all’ultimo giorno di ogni carriera si può migliorare. Ho sentito Folorunsho che ha fatto un percorso importante, dal Bari al Verona oggi è in nazionale ed è uno step in più. Ha qualità fisiche impressionanti, lui è uno di quelli che sono molto curioso di conoscere quanto prima. Anche Raspadori ha qualità tecniche e margini di miglioramento, ci può dare tanto. Ma una cosa è guardarli in tv, altra è averli a portata di mano per conoscerli sotto ogni punto di vista e renderli più forti. L’importante è che ci sia la voglia”

Un calciatore come Kvara, sempre che rimanga…

“Rimane, sono stato molto categorico su questo, non vorrei che ci fosse questo ritornello in futuro. Non è una notizia che sto dando io, l’ha data il presidente prima. Lui ha caratteristiche importanti, ce ne sono sempre di meno, volerlo tenere non è un capriccio, così come per Di Lorenzo. Forte nell’uno contro uno quando è largo, ma è un fantasista quando viene in mezzo, quello che faremo con lui sarà quello di legare le sue caratteristiche. Penso che se lo tieni dentro al campo, lui perde un po’ quella sua libertà mentale, ma invece dobbiamo assecondare le sue caratteristiche ed è questo quello che faremo con lui, Politano, Ngonge, Lindstrom che sanno saltare l’uomo e giocare anche in mezzo al campo. Dobbiamo solo decidere se e quando difendere a cinque o a quattro. La costruzione o il modo di attaccare sarà sempre molto simile”

Quanto può essere utile non avere le coppe?

“Io faccio lavorare il giusto, forse sono altri che non lavorano. Rispetto a quando giocavo, la fatica che faccio fare ai ragazzi è un terzo. Nella modernità del calcio, il pallone è il mezzo più utilizzato anche dal punto di vista del lavoro fisico. Ma penso che a volte la fatica bisogna farla e sentira, nella fatica impari a conoscere te stesso, a reggere lo stress, la pressione, la difficoltà. C’è una filosofia che ho in testa, avendo anche il piacere di essere allenato da un “figlio di Napoli” come Giampiero Ventrone che purtroppo non c’è più. Lavoreremo il giusto per migliorare e lo faremo senza se e senza ma”

Che tipo di identità tattica si immagina? Ci sarà il solito “vestito” di Conte con la difesa a tre?

“Hai ragione quando dici che dobbiamo scordarci il passato, ma nei momenti di difficoltà ogni tanto bisognerà vedere che due anni fa abbiamo vinto lo scudetto, lo scorso anno è stato da dimenticare. Il dolore però dobbiamo portarcelo un po’ dentro perché ci aiutera a fare quel qualcosa in più di cui abbiamo bisogno. Sulla tattica: le caratteristiche dei giocatori sono importanti. L’allenatore bravo è quello che mette i proprio calciatori nelle condizioni di esaltare le proprie caratteristica, non andrò mai a snaturarli per le mie idee. Cerco l’idea giusta per esaltarli, saremo molto duttili perché poi ci voglio lavorare con questi ragazzi. Sto parlando di giocatori che non ho avuto sotto mano, ho una mia idea ma saremo duttili, la voglia sarà quella di fare un gol in più dell’avversario”

Qual è il reparto che bisogna rinforzare di più? Buongiorno è un obiettivo?

“I numeri spesso non dicono la verità ma ci sono. E devono far riflettere. Lo scorso anno il Napoli è stata la 10ma peggior difesa con 48 gol e siamo finiti decimi. Ma il dato che lascia sconcertati è che abbiamo preso 27 gol in casa al Maradona, da questo punto di vista la 15ma squadra di A. Bisogna ritrovare equilibrio perché io non ho mai visto squadre che vincono o si qualificano in Champions con squadre che prendono tanti gol in casa. Il troppo offensivo non porta da nessuna parte, il troppo difensivo neppure. Ci vuole equilibrio, bisogna fare riflessioni e capire. Tutta la squadra lavora o non lavora sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Vogliamo apportare dei correttivi, girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando tanti parametri. In difesa proveremo a fare qualcosa sia dal punto di vista tattico per dare più equilibrio e sostanza”

Quanta voglia ha di ricominciare? Lukaku ha detto che lei è il migliore per distacco e che vorrebbe essere allenato da lei…

“C’è tanta voglia, come dicevo alla società, quando sembra che non vada nulla è giusto non farsi prendere dal panico, bisogna essere analitici e fare le giuste considerazioni. Io penso che noi come rosa di giocatori, la maggior parte di loro verrà confermata perché sono giocatori validi sotto tutti i punti di vista, cercheremo di fare quelle cose che non saranno tante ma mirate a portarci benefici e a rinforzarci. Ecco perché quando parlavo di costruire basi solide le competenze sono importanti perché comunque so anche che posso migliorare il calciatore, spesso e volentieri ci sono riuscito. La base è buona qui a Napoli, dopo gli Europei ci saranno situazioni in entrata e uscita che rispetteranno i nostri parametri ma che ci renderanno più forti. Su Romelu, stiamo parlando di un calciatore forte, come Osimhen sono giocatori eccellenti. C’è solo da ammirarli e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro…”

È questa la sfida più complicata?

“Arriva al momento giusto, sono un allenatore che ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa sfida con entusiasmo. Mi hanno chiesto se avevo paura di allenare il Napoli, ma paura di cosa? Chi mi conosce sa che ciò che ho conquistato l’ho sempre fatto con sudore, sacrificio e fatica. Ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia che è qui e ai miei calciatori. Dobbiamo capire che abbiamo la fortuna e il talento, ma senza la voglia di lavorare e l’ossessione di migliorarsi non è nulla. So che questa è un’esperienza che arriva nel momento giusto come persona, voglio godermi questa passione e questo entusiasmo. La cosa più difficile sarà ricambiare, ma sono convinto di poterlo fare perché ci metterò tutto quello che ho come ho sempre fatto in passato”

Qual è la differenza tra questa esperienza e le altre?

“Trovo similitudini con il Chelsea che aveva vinto la Premier due anni prima e poi fece un decimo posto prima del mio arrivo. Vincendo al mio arrivo abbiamo fatto qualcosa di incredibile perché lì ci sono tante superpotenze del calcio. Quello che io non posso promettere qui è sicuramente la vittoria: ne vince una sola, posso promettere che saremo competitivi per la vittoria, ma poi sapete benissimo che è molto difficile perché ne vince una sola. Testa bassa e pedalare. Oggi bisogna parlare poco, dobbiamo fare i fatti. Niente proclami, sono la persona del “fare” non del “dire”. Non vendo aria fritta e non sono molto paziente, quindi dobbiamo stare zitti e pedalare cercando di recuperare quello che abbiamo perso l’anno scorso”



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