Il tecnico rossonero: “Mi sono piaciuti atteggiamento, ambizione, compattezza e solidità. Un secondo tempo di altissimo livello ma piedi per terra. Peccato per il campionato”
Sergio Conceiçao deve avere qualche parente su Krypton. Uno zio che, quando il Milan gioca il derby, gli spedisce qualche sassolino verde da sistemare negli spogliatoi nerazzurri. Sergio ha sfilato a Inzaghi una Supercoppa a gennaio, e una finale di Coppa Italia adesso, privandolo quindi di un trofeo e della possibilità di mettere in fila il Triplete. Non si può parlare di Grande Rivincita per il tecnico portoghese, perché intanto c’è ancora una finale da giocare e comunque la stagione del Diavolo resta fallimentare sotto l’aspetto dei macro-obiettivi, però per una volta il retrogusto in bocca è decisamente gradevole. Ora Conceiçao può davvero accarezzare l’idea di regalare al Milan due titoli nella stessa annata, cosa che non succede dal 2007-08 (anche se, allora, furono trofei internazionali). È un successo che sfama la voglia dei tifosi di sgambettare di nuovo i cugini ma che premia anche i cambi tattici in corsa delle ultime settimane.
quei chili in più
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“Mi sono piaciuti l’atteggiamento, l’ambizione, la compattezza e la solidità di squadra – ha detto il tecnico a fine gara -. Abbiamo sofferto nei primi minuti, ma poi abbiamo trovato il gol. Nell’intervallo ho cercato di migliorare alcuni aspetti e poi ho visto una ripresa di altissimo livello. In campionato purtroppo non abbiamo dimostrato quanto abbiamo fatto vedere oggi. Spiace perché questa è una squadra di qualità. Il mio futuro? Non è importante Conceiçao, io non sono diverso da quello di qualche giorno fa, idem i giocatori. Occorre trovare equilibrio, anche a livello emozionale. Jovic? Sta lavorando benissimo, ha perso un po’ di chili ed era importante… Lui è uno che gioca molto bene dietro i centrocampisti avversari, volevamo avere il suo supporto e le sponde per andare sui corridoi laterali. E così è avvenuto. Mi spiace che in campionato a volte non facciamo ciò che prepariamo in settimana. Come mi sento? Un misto… Io sono molto appassionato per questo sport, porto il calcio anche a casa, in famiglia. Mia moglie sarà contenta perché per due giorni prima di Venezia sarò più tranquillo. Comunque piedi per terra, perché non abbiamo ancora vinto nulla”.
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