Il tecnico rossonero torna sulla bufera generata dal suo collaboratore: “Non capisco perché lo abbia fatto. Contento del lavoro fatto dalla squadra, sono tutti coinvolti in questo gruppo”
Potesse, Sergio Conceiçao eviterebbe serenamente – per carattere – conferenze stampa e interviste. Quando può, infatti, lo fa. Adesso, però, è meglio parlare. Per spiegare e raccontare il momento tragico del Milan e magari il cortocircuito che ieri ha visto il suo portavoce (poi dimissionario) diffondere alcune riflessioni – chiamiamole così – decisamente destabilizzanti. Al netto, ovviamente, dell’opera riparatoria postuma.
cattiveria
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“Mi spiace per questa situazione, di cui non ho capito il perché, ma voglio capirlo in termini legali – dice Conceiçao -. Non capisco perché il mio ex collaboratore abbia fatto questo, se per cattiveria o perché è pagato da qualcuno. Un giornalista ieri mi ha chiamato e mi ha fatto vedere lo screenshot di quel messaggio. Mi spiace per tutti quelli che lavorano al Milan. Siamo qua tutti i giorni, con i giocatori e con Zlatan. Noi tutti insieme parliamo sempre alla squadra, abbiamo avuto una settimana pulita per parlarci e lavorare. Sono contento del lavoro fatto dalla squadra, sono tutti coinvolti in questo gruppo. Io sono uscito dal Porto non nel migliore dei modi, ma mi pare che fino a oggi non abbia mai parlato di questo, giusto? Ecco, immaginiamoci parlare adesso di cose così delicate come quelle che dice questo signore. In sede legale risponderà sul perché e da chi è stato pagato”.
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Gazzetta dello Sport
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