Como, Dele Alli volta pagina: “Andiamo avanti”. E il club è con lui

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L’inglese si scusa con Loftus-Cheek per il fallo da espulsione. Il presidente Suwarso: “Il meglio deve ancora venire”

Giulio Saetta

Giornalista

“Due anni, e non era esattamente il rientro che avevo programmato. Ma andiamo avanti”. Poche parole raccontano lo stato d’animo di Dele Alli dopo la sera di San Siro, che lo ha visto entrare in campo nel finale contro il Milan e uscire a testa bassa dopo soli 9 minuti, espulso per un brutto fallo sul connazionale Loftus-Cheek. Nella prima parte del post apparso sul profilo ufficiale del numero 8 del Como si avverte tutta l’amarezza di un destino beffardo. Alli non metteva piede ufficialmente su un campo di calcio dal 26 febbraio 2023, ben 748 giorni prima. Ma c’è anche quell’”andiamo avanti” che fotografa la resilienza che ne ha contraddistinto la carriera e anche la vita extra-calcistica. Alli, inoltre, ha reso pubblico lo screen dalla chat con i messaggi di scuse mandati a Loftus-Cheek dopo la partita. “Cose da matti. Dalla foto il fallo sembrava brutto, ma io ho solo provato a farti lo sgambetto. Quando l’arbitro è andato al Var non pensavo nemmeno fosse per me”, ha scritto Alli. “Non dirlo a me fratello – la risposta del rossonero – . Ero a terra perché ero sfinito”. “Non prendermi in giro – ha concluso il primo, con le faccine sorridenti. Questa conversazione la pubblico…”. 

Non c’è dolo

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Dalla tribuna, così come dal campo, non si era avuta contezza della pericolosità dell’intervento, con i tacchetti della scarpa destra del comasco che comprimono il polpaccio sinistro del rossonero, la gamba che si piega in modo innaturale. Un’azione confusa con altri giocatori nelle immediate vicinanze e una dinamicità che non ha aiutato la comprensione generale del fatto. Ma in epoca di Var, tutto si può diluire, scomporre in frammenti precisi che cristallizzano la realtà. L’arbitro Marchetti in campo aveva estratto il giallo per il centrocampista inglese, ma i colleghi a Lissone, Doveri con l’assistenza di Abisso, lo hanno richiamato al monitor per valutare la gravità dell’intervento. Nessuna volontà di fare male, ovviamente, ma il regolamento parla chiaro: quando si mette a rischio l’incolumità fisica dell’avversario la giusta sanzione è l’espulsione. Ci ha provato Kyle Walker, compagno di Alli al Tottenham e in nazionale, a dissuadere l’arbitro a estrarre dal taschino il rosso, con un gesto istintivo, la mano destra ad appoggiarsi alla sinistra di Marchetti nell’atto di sollevare il braccio. 

guerriero

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Nel post-partita Fabregas ha parlato dell’episodio (“fallo brutto, ha sbagliato, la cosa meno positiva della serata”). Ci vorrà un po’ di tempo prima di vederlo in campo, anche perché il quel ruolo, con il ritorno di Sergi Roberto, la rosa è ben fornita. Ma il catalano sa anche che sono cose che capitano, soprattutto quando sei reduce da una lunga inattività: la cosa più difficile da ritrovare è il ritmo partita e l’intensità della gamba. In più, per Alli è stata la prima espulsione della carriera in campionato. Ieri ci ha pensato il presidente Mirwan Suwarso a riportare il sereno nell’ambiente del Como. “Il fuoco arde ancora ha scritto sul suo profilo Instagram Suwarso -. Dopo quasi due anni, Dele Alli è tornato sul campo di battaglia. Ci vuole coraggio per continuare, per lottare contro i dubbi, per zittire il rumore e per tornare non solo a giocare, ma a competere di nuovo al livello più alto. Alcuni parleranno del cartellino rosso. Lasciamoli parlare. Noi abbiamo visto altro. Abbiamo visto fame. Abbiamo visto resilienza. Abbiamo visto lampi di genialità. E chi lo vede allenarsi ogni giorno sa che questo è solo l’inizio. La strada del ritorno non è mai facile, ma i guerrieri non si arrendono. Continua così, Dele. Il meglio deve ancora venire. Semm Cumasch!”.



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