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Ciao, rassegna Lucio Dalla: le stelle brillano in una serata che guarda al futuro

March 5, 2024 | by allcalcio.it

Ciao, rassegna Lucio Dalla: le stelle brillano in una serata che


Bologna, 4 marzo 2024 – Sono stati gli artisti del domani a dare il via alla serata conclusiva di “Ciao – rassegna Lucio Dalla, per le forme innovative di musica e creatività” (foto).

La seconda edizione di “CIAO – Rassegna LUCIO DALLA, per le forme innovative di musica e creatività”, la rassegna che premia gli artisti che hanno manifestato maggiore apertura mentale, chiave innovativa e trasversalità, simile a quella che ha guidato la lunga e straordinaria carriera di Lucio. 

Gli artisti che lo scorso anno si sono classificati in finale, a partire da OBI, al secolo Mattia Strafile, torinese classe 2001; seguito da Edgar Allan Pop, progetto artistico del romagnolo Enrico Garattoni. Il terzo ad esibirsi è Francesco Faggi di Forlì, in arte Faggi, che l’anno scorso ha vinto il Ballerino Dalla come miglior producer, anche quest’anno si esibisce con la sorella Elena Faggi in ‘Il mio posto’, ‘Chill’ e ‘Ten Cuidado’. Nervi, artista toscano, al secolo Elia Rinaldi, si esibisce sulle note del suo primo singolo, “Sapessi che cos’ho”, secondo finalista l’anno scorso nel contest CIAO. “Finalmente sono riuscito a fare l’album – racconta – tra un mese esce il primo singolo dell’album”. Miglio, vincitrice dello scorso anno come miglior cantante l’anno scorso con la sua Techno Pastorale, è una giovane artista bresciana che da anni vive sotto le Torri.

Si apre il sipario con il “Ciao” di Nina Zilli, che saluta la platea gremita del Celebrazioni. “CIAO”, come la rassegna e pure come la canzone di Lucio Dalla. “Il brano scritto nel ’99, che parlava di guerra e della nostra indifferenza – ricorda la cantante – ha compiuto 25 anni, ma è un testo ancora così attuale”. La prima a salire sul palco è Daniela Pes, premiata nella categoria miglior artista, a parimerito di Calcutta. Cantautrice e musicista di origini sarde, che mescola la tradizione della sua terra all’elettronica. A consegnarle il premio è il sindaco Matteo Lepore, “se Lucio fosse qui sarebbe contentissimo per il Bologna”, sorride Lepore, che quest’estate vorrebbe “vedere proiettato sul grande schermo di piazza Maggiore il documentario ‘DallAmeriCaruso. Il concerto perduto’ di Walter Veltroni”.

A parimerito con Pes, Calcutta, che in un video-clip trasmesso dice di essere grato a Dalla, “uno degli artisti che stimo di più”. Sul palco assieme a un piccolo ensemble di archi sale poi Dardust, che ha vinto il riconoscimento come miglior producer, consegnato da Fio Zanotti. “Ho conosciuto Lucio al cinema – rivela -, con il film Borotalco”. E anche a lui, che stasera si è esibito al pianoforte, piacerebbe “approdare al cinema con la musica. Ho scritto la colonna sonora per ‘A mani nude’ di Mauro Mancini, prossimamente in sala”.

Il premio per il miglior progetto va a Walter Veltroni, consegnato da Andrea Faccani, presidente Fondazione Lucio Dalla e da Tobia Righi, storico manager. “Se Lucio fosse qui sarebbe stra contento, perché ti amava”, dice Righi a Veltroni. “Lucio era gentile, fantasioso, spiritoso, generoso, cose che oggi sembrano desuete invece in lui erano forti”, racconta Veltroni, per Dalla – che chiamava tutti con un soprannome -, Walter era solo ‘Veltro’.

Torna sul palco Fio Zanotti per suonare Morricone, “che a Dalla piaceva tanto”, con l’armonica e per condividere l’ultimo ricordo del cantautore. “Io e Lucio eravamo a Sanremo – racconta Zanotti -. Io dirigevo Celentano e Lucio dirigeva Pierdavide Carone. Avevo paura della sua immensità. Fu lui che mi aggredì, prese lo spartito, guardò le note per archi e per fiati e mi disse: ‘Quando finiamo ti vengo a trovare, mi insegni così ti faccio un mazzo così”.

È poi Nina Zilli a emozionare il pubblico sulle note di ‘Caruso’, accompagnata da Fio Zanotti. I vincitori del contest ‘Ciao: la musica del domani’ sono invece See Maw, miglior producer, premiato da Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino; e Giglio, premiata come miglior artista da Stella Caracchi della Fondazione Lucio Dalla.

Brunito Sas con la sua ‘La vita com’è’ per il film “Il più bel secolo della mia vita” con Valerio Lundini e Sergio Castellitto vince nella categoria miglior colonna sonora. “Un brano che mi è stato facile scrivere soprattutto dal punto di vista dell’ultracentenario (il personaggio di Castellitto nel film, ndr)”, scherza Brunori prima di interpretare il testo al pianoforte, assieme a “Canzoni da cantare a squarciagola” e “La verità”.

Il premio speciale del Quotidiano Nazionale va allo scrittore Enrico Brizzi, perché “in un momento in cui leggiamo e scriviamo molto – spiega Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino -, Enrico Brizzi rappresenta chi dà peso alle parole”. “Forza Bologna”, dicono Zilli e Brizzi all’unisono, “appena fuori dallo stadio – aggiunge lo scrittore – per Lucio Dalla, come per Pasolini, il calcio non era solo uno sport, poteva farsi arte”.

Vincitrice anche di Sanremo, come autrice de La Noia, Madame omaggia Lucio Dalla cantando ‘Cara’, dopo ‘Il bene nel male’ e ‘Aranciata’, sul palco del Celebrazioni ritira il premio per la miglior canzone consegnato dalla delegata del sindaco alla Cultura Elena Di Gioia, con il brano “Il bene nel male”. Vincitrice anche della consegna di una targa speciale della Siae con lo spartito di “4/3/1943”, uno dei capolavori assoluti di Lucio Dalla.

A Yuri Ancarani il premio speciale dalla Banca di Bologna, “essere innovatori è complicato – dice – e questo è sicuramente un motivo per continuare a innovare. Lucio mi ha insegnato la sensibilità, come uomo oltre che come artista”.

Infine è per i Pinguini Tattici Nucleari il premio alla Carriera. “Ho letto un libro bellissimo di Ernesto Assange e Gino Castaldo su Lucio Dalla, mi sono ritrovato – con le dovute precauzioni – nella gavetta da lui fatta i primi tempi, spero che tutti lo leggiate”.



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