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Chiellini: le ambizioni della Juve, il caso Bonucci e l'Italia – Tuttosport

September 2, 2023 | by allcalcio.it

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La statura, una certa statura, non si misura in altezza. Si pesa con le parole scelte per argomentare i pensieri. Quelli di Giorgio Chiellini – 17 stagioni nella Juventus (dal 2005 al 2022), prima di approdare nel calcio americano vestendo la maglia dei Los Angeles Fc dove ha vinto subito lo scudetto – sono pesanti, nel senso migliore del termine. Un calciatore, o meglio, una persona d’altri tempi. Quelli in cui i tatuaggi e gli orecchini non facevano parte del mondo del pallone. Particolari, certo. Sta di fatto che nella chiacchierata di un’ora che Chiellini ha voluto fare con sei giornalisti italiani in video collegamento da Los Angeles, i minuti sono scorsi veloci perché nessuna verità è scomoda se si ha il coraggio di guardarla dritta negli occhi. E così Giorgione, come ai tempi dei suoi tackle contro i colossi del gol, entra deciso su tutto: Mancini, Bonucci, la Juve, l’Arabia, la vita negli States e molto altro.

Buongiorno Chiellini, cominciamo dal fatto più eclatante, il terremoto azzurro con le dimissioni del ct Mancini. Quale reazione e si stupirebbe se andasse in Arabia?
«Sono stato sorpreso, non me l’aspettavo, ci saranno delle ragioni e il tempo dirà quali saranno quelle che hanno influito di più. Ritengo Mancini una persona abbastanza intelligente per avere ponderato per bene il tutto. Io poi sono dall’altra parte del mondo per cui so meno di voi, di chi vive in Italia. A caldo non è facile rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e quindi farsi una idea generale. Non mi stupirei se andasse in Arabia, stanno facendo di tutto in quel calcio. Io per l’Arabia? No, sono troppo vecchio».

Il Napoli ha cambiato in primis l’allenatore, il Milan quasi una decina di giocatori, l’Inter ha modificato non poco la rosa mentre la Juve ha scelto la continuità. I bianconeri sono da scudetto? Più forti con Vlahovic o con Lukaku?
«La Juve deve puntare come ogni anno a vincere lo scudetto. Non dipenderà solo da loro ovviamente, nel passato partiva nettamente favorita mentre questa volta non sarà così. Non è la favorita anche se può vincerlo. Negli ultimi due anni lo scudetto non è andato alla favorita e questo può essere di buon auspicio. Vedremo anche il cammino delle altre, in primis il Napoli che ha perso l’allenatore e Kim ma ha mantenuto l’ossatura della squadra. L’Inter sta cambiando e con Lukaku e Dzeko sarebbe stato diverso il peso nerazzurro ma chi arriva in finale di Champions è valido: queste due squadre sono un po’ più avanti rispetto agli altri. In estate si gioca e in prima fila vedo Napoli e Inter, dietro Milan e Juve. Sono curioso di vedere poi l’Atalanta che sta facendo un mercato interessante. Roma e Lazio non credo abbiano la forza per puntare allo scudetto e contemporaneamente fare le coppe a un certo livello. Vlahovic o Lukaku? Io partirei da una riflessione, ovvero che questo tipo di discorso esiste perché la Juventus ha necessità economiche. Se non ci fossero queste necessità non se ne sarebbe manco parlato, ora il club è nelle condizioni di dover ascoltare qualsiasi richiesta importante per prenderla in considerazione. Sono contento che Dusan stia meglio, sono convinto che il percorso della Juve dipenda da lui e Federico: se avranno continuità fisica potranno fare la differenza, ovvero tra un 3° o 4° posto oppure vincere lo scudetto».
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