La Juventus avrebbe voluto godersi in maniera diversa questa trasferta in casa del Real Madrid. Tanti giocatori non sono mai entrati sul prato del mitico stadio Bernabeu, per diversi bianconeri sarà come realizzare un sogno che avevano fin da bambini. Eppure, mai come questa volta Locatelli e compagni scenderanno in campo con il peso delle pressioni e di un filotto negativo fatto di sei partite consecutive senza vittorie, con il 2-0 subito a Como sul groppone.
Il fatto di aver collezionato soltanto due punti nelle prime due giornate di Champions costringe anche a iniziare a dare uno sguardo alla classifica, con un’eventuale sconfitta in Spagna che complicherebbe ulteriormente i piani qualificazione. Il macigno più grosso di tutti, però, dovrà portarselo dietro Igor Tudor, mai come ora sotto processo per una Juve che invece di migliorare sta facendo passi indietro pericolosi e preoccupanti.
Ma il tecnico propone una sua lettura della situazione. “Si parla della grande crisi della Juve, ma nessuno parla del calendario pazzo che è uscito dall’algoritmo o non so da cosa – dichiara il tecnico – e abbiamo avuto filotti contro diverse grandi squadre: in questo club. un punto per tre o quattro partite di fila non va bene e così nasce la frustrazione dei tifosi, ma non dimentichiamoci anche degli episodi avvenuti a Verona che ci hanno penalizzato”. Per tanti addetti ai lavori la sua panchina ha iniziato a traballare: “Non leggo i giornali né quando vinco e nemmeno quando perdo, anche perché non penso a me stesso – ribatte Tudor sull’argomento – ma sono concentrato soltanto sulla squadra e sui singoli, a come migliorare e come trovare le soluzioni giuste”. Oltre alle difficoltà della Juve, ci sono le enormi insidie che nasconde la formazione capolista della Liga e a punteggio pieno in Champions League: “Affrontiamo grandi campioni, non possiamo venire qua e speculare troppo perché sono in grado di farti gol con niente – la riflessione sul Real Madrid – ma mi aspetto una grande reazione: sono convinto che faremo una bella gara, in partite come questa le motivazioni si trovano da sole”.
Nell’undici di partenza bianconero potrebbe trovare spazio Vlahovic, “L’ho visto bene” dichiara sul bomber serbo, e pure Yildiz, mentre rischia il posto Conceicao per lasciare spazio a un assetto molto simile al 3-5-2 con un centrocampista in più, con Koopmeiners che scalpita per la conferma al fianco di Locatelli e Thuram. Proprio il francese racconta un retroscena dallo spogliatoio: “Ci siamo parlati e abbiamo avuto un incontro, era importante analizzare cosa sta succedendo – ammette il classe 2001 – e in tanti parlano del nostro mister, ma sappiamo di avere un grande allenatore: abbiamo fiducia in lui e vogliamo vincere”. Di certo, c’è uno stato d’animo che non deve entrare nei bianconeri: “Non puoi giocare con la paura, non dobbiamo avere paura di nulla – dice Thuram – e anzi, siamo fiduciosi perché tante persone credono in noi”. Il Pallone d’Oro è andato a Ousmane Dembelé, “E’ molto forte” spiega il centrocampista, ma secondo lui il più bravo al mondo è un altro francese: “Dico Mbappé per ciò che ha fatto vedere in questo inizio di stagione, sappiamo molto bene che tipo di giocatore è” conclude il bianconero.
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