Champions, è «spareggio» Atalanta-Roma, la Juve a un passo dal traguardo

Bergamo è la città dei Mille, ma in questi giorni da quelle parti si fa l’Europa: l’Atalanta può dare al nostro calcio il sesto posto in Champions — se vincerà l’Europa League contro il Bayer Leverkusen — ma intanto parte in pole position per prendersi il quinto. Non solo perché oggi riceve la Roma nello spareggio fra due squadre a pari punti, ma anche perché ha una partita da recuperare contro la Fiorentina, a campionato concluso e quattro giorni dopo la finale di Conference della squadra di Italiano. 

I gasperiniani sono pur sempre nel pieno di una settimana in cui il peso della storia si fa sentire: mercoledì c’è la finale di Coppa Italia contro la Juventus, che oggi può prendersi il pass per la Champions battendo la Salernitana. Daniele De Rossi, reduce dalla faticosa illusione di Leverkusen tiferà sicuramente Atalanta contro i tedeschi, ma per adesso non ha molte alternative alla vittoria, anche per evitare il ritorno della Lazio, impegnata in casa contro l’Empoli all’ora di pranzo e distante ora quattro punti. 

«Dovremo essere bravi a farci scivolare addosso l’eliminazione in semifinale — sottolinea De Rossi — . Certo i giocatori non sono felici, li vedo affranti, anche se hanno fiducia nel futuro: ci aspetta una partita decisiva, come tutti gli scontri diretti a fine campionato e dobbiamo provare a vincerla. Lo è ancora di più perché loro hanno una partita in meno e la recupereranno quando la testa dei giocatori della Fiorentina sarà da un’altra parte. Se non dovessimo vincere, avremo altre opportunità perché il campionato non finisce qui, ma sicuramente quello di Bergamo è uno snodo cruciale». 

Dybala è rimasto a Roma perché non ha ancora smaltito il fastidio muscolare sofferto contro la Juve: farà comunque un provino in mattinata e in caso positivo potrebbe anche raggiungere Bergamo. «La stanchezza c’è, ma poi avremo una settimana libera da impegni e ai giocatori posso chiedere qualcosa di più — spiega De Rossi — . L’Atalanta? È unica ed è un’ispirazione per molti allenatori. Gasperini verrà ricordato come uno che ha cambiato il calcio riportando qualcosa che esisteva già, dandogli però una sfumatura moderna». 

Se DDR anche nel pieno delle giornate più complicate della sua giovane carriera di allenatore non perde mai di vista la prospettiva complessiva, Massimiliano Allegri si concentra sul traguardo a un passo e sugli ultimi metri, che sembrano i più facili, anche se per una squadra che ha vinto 2 partite delle ultime 14 in campionato e mercoledì punta a un trofeo che potrebbe dare un senso diverso alla stagione dopo tre anni senza vittorie e un’annata fuori dalle coppe, non c’è nulla di già scritto: «La Juve deve tornare a giocare la Champions — rilancia Allegri — abbiamo la possibilità di prendercela in questa sfida e non era un traguardo scontato». Ancora meno scontata è la finale di Coppa Italia: anche per questo Chiesa («mezzo e mezzo per un virus») può riposare. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA