In 7 giornate di Serie B i giallorossi hanno totalizzato appena 6 punti, frutto di 6 pareggi, a cui si aggiunge una sconfitta
Da due anni a questa parte, cioè da quando è ritornato in Serie B dopo 17 lunghi anni di attesa, il Catanzaro ha impressionato il pubblico del campionato cadetto con una costanza da squadra affermata nella categoria: nelle stagioni 2023-24 e 2024-25 ha collezionato rispettivamente una quinta e una posizione in classifica, un risultato inimmaginabile al momento del salto di categoria. Il sorprendente cammino della squadra calabrese si è concluso in entrambe le edizioni in semifinale dei play-off, ad un passo cioè dal giocarsi l’accesso alla Serie A (che manca da oltre quattro decenni).
Già i risultati di per sé sono ottimi, ma ad impressionare ancora di più è stato lo stile di gioco frizzante e propositivo che il Catanzaro ha messo in scena nelle due stagioni appena passate. Il tutto potendo contare su una rosa con un monte ingaggi al di sotto della media della Serie B e di gran lunga inferiore rispetto alle squadre più blasonate della categoria. Vivarini prima e Caserta dopo hanno contribuito a creare un contesto di gioco volto a consolidare il possesso della palla, sfruttando l’alto tasso tecnico di giocatori come Iemmello e Petriccione.
Alberto Aquilani, una scelta di continuità?
Caserta, come noto, ha scelto di lasciare la società giallorossa alla fine della scorsa stagione, ma non certo per i risultati legati al campo. L’ex allenatore Cosenza e Benevento, sulla separazione dal Catanzaro, ha detto parole chiare: «Le strade mie e del club si sono divise, ma bisogna vedere come ti lasci e noi l’abbiamo fatto da persone perbene, senza nessuna polemica con una società che devo solo ringraziare per come mi ha trattato. Poi è giusto che ognuno faccia le proprie valutazioni, il club mi ha prospettato i suoi obiettivi, per me bisognava fare altro e non è giusto fare i conti nelle tasche degli altri».
Al suo posto, la società ha scelto di nominare Alberto Aquilani, tecnico fermo dopo l’esperienza deludente di Pisa. L’attuale tecnico dei calabresi si è distinto per un’idea di calcio abbastanza chiara che abbraccia i principi del calcio posizionale, con la ricerca del dominio della gara. Non a caso al momento, il Catanzaro vanta il dato più alto di percentuale di possesso palla di tutto il campionato (61% – dato fbref). In questo senso, si può dire che la nomina dell’ex calciatore della Roma sia stata in continuità con Vivarini e Caserta.
Catanzaro: un avvio difficile
Nonostante i migliori auspici, però, la stagione del Catanzaro è partita in salita: in 7 giornate i giallorossi hanno totalizzato appena 6 punti, frutto di 6 pareggi, a cui si aggiunge una sconfitta rimediata nell’ultima giornata di campionato contro il Monza. Al momento sono due le squadre a non aver ancora vinto in questa stagione di Serie B: il Catanzaro, appunto, e lo Spezia, ultimo in classifica.
A pesare, sono principalmente le difficoltà offensive che sta incontrando la squadra di Alberto Aquilani in questo avvio di campionato. I dati parlano di 7 gol siglati, ma i numeri si riducono drasticamente quando si parla di tiri nello specchio della porta: i giallorossi hanno calciato 93 volte (ottava posizione), ma hanno centrato la volta appena 24 volte. Una percentuale (25,8%) tra le più basse del campionato. L’incisività, insomma, è un problema che la squadra dovrà affrontare per cercare punti aggiuntivi e quindi per risalire la classifica dai bassifondi.
Cissè la vera notizia positiva
L’avvio del Catanzaro non è stato certamente positivo, ma tra le poche note positive vi è senza ombra di dubbio Alphadjo Cissè. Il calciatore italiano è al momento il miglior marcatore del Catanzaro, avendo realizzato 3 gol dei 7 totali. Il giovane italiano è arrivato in prestito dal Verona – società che lavora molto bene con i giovani calciatori – ed ha trovato subito terreno fertile.
Al di là del meraviglioso gol su punizione segnato contro la Reggiana, Cissè si sta dimostrando un giocatore di grande personalità, nonostante i soli 18 (quasi 19) anni d’età, abile nel dialogare con i compagni, nel trovare la giocata estemporanea e soprattutto ad essere incisivo in una squadra che, come detto, manca di questo particolare.
Alberto Aquilani già in bilico?
I risultati, in questo momento, non possono considerarsi soddisfacenti. Il Catanzaro sta attraversando un periodo negativo, anche dovuto alla transizione da Caserta ad Aquilani. La squadra deve trovare ancora la sua forma migliore e sicuramente il periodo della sosta nazionali può aver agevolato il lavoro dello staff tecnico.
Il tempo a disposizione per riacciuffare la parte della classifica che conta non è molto: 6 punti in 7 giornate, nonostante la classifica corta del campionato, possono già portare ad una frattura insanabile e, per la prima volta dal ritorno in Serie B, il Catanzaro potrebbe non classificarsi ai play-off.
I nomi dei possibili sostituti
La sfida di questa domenica potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per Alberto Aquilani sulla panchina dei calabresi. Non ci sarebbe stato un ultimatum formale, ma non uscire con una vittoria dal Ceravolo vorrebbe dire mettere ancora più in bilico la posizione del tecnico.
Per tali motivi, come accade spesso in questi casi, stanno iniziando a circolare delle voci sul possibile sostituto dell’ex centrocampista. Il primo della lista sarebbe De Rossi, fermo da un anno dopo l’esperienza sulla panchina della Roma. Per l’allenatore romano si tratterebbe di un ritorno in Serie B, dopo aver allenato la SPAL, e potrebbe essere certamente un trampolino di rilancio della sua carriera in panchina.
Gli altri nomi che potrebbero succedere ad Aquilani sono quelli di Pierpaolo Bisoli, che nella categoria non ha certo bisogno di presentazioni, e di Paolo Vanoli, anch’egli reduce da una parentesi piuttosto negativa con il Torino nel massimo campionato italiano.