Capello: “L’effetto Tudor si vede: buon senso, praticità e piace alla ‘sua’ Juventus”

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Ha ridato fiducia a una squadra che lo stima. Il pass per la Champions potrebbe farne l’uomo del futuro

L’effetto Tudor c’è e si sente. Igor stupisce me, che l’ho pure allenato alla Juventus, ma soprattutto sembra piacere ai giocatori. La corsa Champions è ancora lunga, però in poco più di venti giorni il nuovo tecnico della Juventus ha già ottenuto un successo importante e tutt’altro che scontato: dietro ai 7 punti in 3 partite, c’è la maggiore libertà concessa ai singoli. È un po’ come se il croato avesse fatto suonare la campanella della scuola: libri sotto ai banchi e tutti in cortile a divertirsi. Thiago Motta, probabilmente senza volere, aveva bloccato i giocatori, troppo presi dallo svolgimento del compitino. Igor ha tolto foglio e penna dalle mani di Yildiz e gli ha detto: ora alza la testa e mostrami quello che vali. E il numero dieci turco, con meno confini da rispettare e più fantasia da poter sprigionare, ha segnato due gol in tre partite. Vlahovic non si è ancora sbloccato, ma lo farà presto: lui e il nuovo tecnico parlano la stessa lingua, in tutti i sensi. Intanto Dusan è stato determinante con due assist contro il Lecce. Non c’è nulla di casuale. Tudor conosce la Juventus e ha fatto scelte da Juventus appena è tornato a Torino: in campo tutti i migliori (a partire proprio da Vlahovic) e nelle posizioni a loro più congeniali. Yildiz da ala a fantasista, mentre McKennie ha salutato la trequarti per tornare a faticare sulla fascia. Non si è inventato formule magiche, Igor, però ha dimostrato alcune delle doti chiave per allenare una grande squadra: buon senso e praticità. 

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