Da Bonny a Camarda, da Ahanor a quel Giovanni Leoni al centro di un’asta tra Inter, Milan e Juve: l’obiettivo di un calcio più sostenibile porta le nostre società a investimenti a lungo termine
Una spruzzata di polvere di stelle, ma soprattutto una boccata d’ossigeno verde. Non ci sono vie di mezzo in quest’estate piena di aspettative. Tutte le attenzioni sono per l’attempato Modric al Milan, ma sono anche i giorni del ventiduenne Jashari. Così come il Napoli ha messo le mani sull’esperto De Bruyne mentre prende il ventenne Marianucci e punta sull’olandese Lang. Invece a Bologna e a Firenze per ora vanno in controtendenza. Dopo aver seminato per anni sui giovani ora Italiano e Pioli si affidano a due autentici totem: rispettivamente Ciro Immobile ed Edin Dzeko. Ad ogni modo appaiono soluzioni sporadiche in un contesto che predilige il mercato degli emergenti.
leoni, asta tra inter, milan e juve
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Ecco, allora, che la vetrina la ruba addirittura il parmigiano Giovanni Leoni, al centro di un’asta che vede soprattutto Inter e Milan all’attacco, con la Juventus subito dietro. Il centrale valorizzato da Chivu ha soltanto 18 anni e un corredo di 17 partite appena (e una rete) in Serie A. Eppure tutti lo vogliono e quella cifra di 40 milioni richiesta dagli emiliani non scompone nessuno. Tanto più che l’Inter si è aggiudicata il francese Bonny per 25 milioni sempre dal Parma. E anche lui non supera i 22 anni. Dunque gli affari sui debuttanti vanno particolarmente di moda. Un altro esempio calzante è quello dell’Atalanta che, per sostituire Ruggeri, ha scelto il genoano Honest Ahanor. Addirittura lui ha ancora 17 anni e uno scampolo (6) di partite da titolare. Nonostante ciò la sua quotazione arriva a 15 milioni di euro.
mercato, sempre più obiettivi under 23
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Non deve stupire che gli esordienti costino così tanto. In inverno il Lecce ha venduto Dorgu al Manchester United per 30 milioni e passa, ma almeno il danese aveva alle spalle più di un torneo intero da titolare con 53 gare e 5 gol. Ora, invece, ci si accontenta anche di protagonisti appena apparsi all’orizzonte. Dunque il rischio è consistente. Va detto, però che la mentalità delle proprietà è cambiata strada facendo. In particolare i fondi stranieri risentono della cultura anglosassone che mira a grandi spese per gli Under 23 senza porsi scrupolo sul loro effettivo bagaglio di esperienza. E poi ci sono dei casi recenti di sottovalutazione. Prendiamo l’esempio della Juve con il centrale Huijsen, appena sbarcato al Real Madrid per 60 milioni di euro dopo essere stato congedato l’estate scorsa dai bianconeri per appena 15 milioni. Certo, alla Continassa in questi anni hanno potuto contare sui benefici portati dai talenti selezionati per la Next Gen: una risorsa vitale. In ogni caso un progetto di ringiovanimento della rosa non può essere attuato da un giorno all’altro. E ciò determina anche dei passaggi intermedi con operazioni a metà strada. C’è poi chi come il Lecce è abituato a fare di necessità virtù. Tre stagioni fa i salentini avevano la squadra più giovane del torneo. Poi l’età media è salita. Così Corvino ha preventivato l’inizio di un nuovo ciclo. Si spiega così l’ingaggio dal Milan dell’astro nascente Francesco Camarda, anche lui diciassettenne e bisognoso di attenzioni (e cautele) prima del grande salto. Non contento il manager salentino ha pure ingaggiato il francese Kouassi, difensore esterno di 22 anni. Non ci si sorprenda, allora, se nelle prossime settimane arrivassero altri colpi con gli under. Anche a Cagliari si stanno muovendo in questa direzione con gli ingaggi di Riccio e Leonardi dalla Sampdoria. Ed è significativo che Pisacane abbia il mandato di dare finalmente spazio a quel Prati (21 anni) rimasto troppo a lungo in naftalina con Nicola. Su questa falsariga si è mosso per tempo il Genoa, capace di dare spazio ai talenti del proprio vivaio e alle intuizioni tra nuove leve. In uscita non c’è solo Ahanor, le grandi si sono invaghite di un altro ex juventino: Koni De Winter, valutato intorno ai 30 milioni di euro. Il nazionale belga ha 23 anni e l’esperienza giusta per imporsi ai massimi livelli. In questo caso la quotazione appare più coerente, non è una fuga in avanti. I prossimi due mesi ci diranno se questa voglia di gioventù è solo un fenomeno contingente. Di sicuro in un calcio più sostenibile gli investimenti vanno sempre più fatti a lungo termine.
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