Dagli Usa arrivano indicazioni in vista della rosa per la prossima stagione: salgono Alberto Costa e i prestiti, scende Nico Gonzalez. E urge un intervento in difesa
Prove di futuro. Al netto delle legittime ambizioni di fare più strada possibile, il Mondiale per club in casa Juve significa anche ottenere risposte in vista della prossima stagione. Dopo aver ricevuto delusioni in serie dai colpi principali dello scorso mercato, aver agguantato la qualificazione Champions solo all’ultima partita e aver confermato Tudor dopo i “no” di Conte e Gasperini, molti calciatori bianconeri stanno affrontando il torneo intercontinentale con l’obiettivo di meritarsi la conferma. O avere le idee più chiare sulla necessità di prepararsi un futuro altrove. Dopo i primi 180 minuti di Mondiale, le scelte dell’allenatore danno già qualche indicazione precisa. Pure sulle necessità da colmare.
juve al mondiale per club, chi sale
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Partiti sempre titolari, entrambi già a segno, i due juventini “in affitto”, Randal Kolo Muani e Francisco Conceiçao, in America stanno rilanciando le rispettive ambizioni di conferma. Il francese non ha mai fatto mistero di gradire il prolungamento della sua avventura a Torino e l’aver nettamente superato Vlahovic nelle gerarchie rafforza le sue convinzioni e quelle della società per trattare col Psg un nuovo prestito con diritto o obbligo di riscatto. Il portoghese, invece, se due mesi fa sembrava difficilmente compatibile con il modulo di Tudor, adesso sta dimostrando grande adattabilità e di poter essere decisivo anche partendo più dentro al campo. Certo, c’è lo scoglio del prezzo molto alto del cartellino (la clausola rescissoria da 30 milioni valida fino al 15 luglio), ma l’agente Jorge Mendes sta già lavorando ai fianchi il Porto. In netta salita pure le quotazioni di Alberto Costa: oggetto misterioso fino a tre giornate dalla fine del campionato, l’ex Vitoria Guimaraes ha nettamente sopravanzato Weah e Nico Gonzalez nelle gerarchie sulla fascia destra. E ha spazzato via tutte le ipotesi di prestito formativo che si ventilavano per lui fino a poche settimane fa.
chi scende
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Voci di cessione che si fanno sempre più insistenti per l’argentino ex Fiorentina: piace in Premier League e in Turchia e la Juve vuole provare a rientrare dei 33 milioni pagati neanche 12 mesi fa. Gli appena 17 minuti giocati fin qui sono un segnale chiaro. Discorso che vale pure per Douglas Luiz, rimasto a osservare i compagni dalla panchina contro il Wydad Casablanca dopo i 45′ da subentrato contro l’Al Ain: il Mondiale sta confermando che il brasiliano, a meno di una clamorosa rinascita, è destinato a tornare in Inghilterra dove ha ancora molti estimatori. Non dovrebbe cambiare, invece, il futuro di Koopmeiners, sebbene i due spezzoni giocati negli Usa abbiano confermato le sue difficoltà. A limitarlo, d’altronde, c’è quell’infiammazione al tendine d’Achille che l’aveva costretto a chiudere il suo campionato con un mese di anticipo. Discorso opposto per Vlahovic: nonostante il gol su rigore e un buon approccio al match contro i marocchini, senza rinnovo la separazione sarà inevitabile. Per il momento, però, le offerte latitano.
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mercato cosa serve alla juve
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Quindi, alla luce di tutto ciò, cosa sta dicendo il Mondiale per club alla Juve in ottica mercato? Tudor ha sempre parlato di “2/3 pezzi” e il ritorno di Bremer per avere una squadra competitiva ai massimi livelli. Inevitabile che uno di questi sia il centravanti (Jonathan David?) non appena chiarita la situazione di Vlahovic. A seguire, se Koopmeiners non dovesse dare segnali di risveglio, servirà un grande innesto in mezzo al campo (Ederson?) perché la Juve non può permettersi di affrontare una stagione intera (e con il gioco abbastanza dispendioso richiesto dal suo allenatore) con i soli Locatelli, Thuram e McKennie come centrocampisti affidabili. Infine, la trasferta americana sta lanciando segnali anche sulla necessità di un rinforzo nel reparto difensivo: Savona fatica come centrale dello schieramento a 3 e la tenuta di Bremer sarà tutta da verificare.
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