Calciatori che leggono: dall’Iliade di Nicolussi Caviglia alla Bibbia di Messi

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Il centrocampista si presenta alla Fiorentina raccontando la sua passione per l’epica greca: non è il primo calciatore amante dei libri, che va contro lo stereotipo della categoria. Prima di lui Masina, Pavoletti, ma anche campioni del passato come Buffon, Zoff e Pessotto

Hans Nicolussi Caviglia sta rileggendo l’Iliade. Il che significa: 1) Che l’ha già letta (bravo), 2) Che gli è piaciuta così tanto da rileggerla (ammirevole) e 3) Che se è vero che l’invincibile Achille, così feroce in battaglia, conosce il valore dell’amicizia e della pietà, anche il neo-acquisto della Fiorentina – raccontando del piacere della lettura – conosce un bel modo per guardare il mondo, cercando nel poema la verità degli uomini che lo circondano, da Agamennone a Dodò. E comunque bisognerà prima o poi sfatarlo questo tabù del calciatore che quando appare con un libro in mano subito fa pensare a un fotomontaggio o a uno di quegli artifici dell’Intelligenza artificiale; urge dribblare il luogo comune del calciatore che – come in quella vecchia barzelletta – ospite di un programma televisivo confessa di aver letto un libro. “Io una volta leggetti Rin Tin Tin”, spiega. Lo fermano: “Lessi…”. E lui: “No, no, ma che Lessi, era proprio Rin Tin Tin”. 

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