Bonatti su De Winter: “Ricorda Barzagli, l’Inter farebbe un gran colpo”

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L’ex allenatore della Primavera bianconera racconta il centrale belga, finito nel mirino dell’Inter come alternativa a Leoni

Francesco Pietrella

Giornalista

Andrea Bonatti ha un album Panini tutto suo. Quando allenava la Primavera della Juve ha guidato una dozzina di volti finiti sulle figurine della Serie A: Soulè, Miretti, Iling, Savona, Mbangoula, De Winter. Quest’ultimo, centrale belga reduce da un paio di annate buone a Genova, è nel mirino dell’Inter. Costa circa trenta milioni ed è la prima alternativa a Leoni, la priorità per la difesa.

Mister, che acquisto sarebbe? 

“Un colpo incredibile per il reparto. Un jolly importante. Con Koni stai a posto per anni”. 

Dove lo vedrebbe meglio in una linea a tre? 

“Come braccetto di destra. Nel calcio di oggi vanno di moda questi centrali con una padronanza tecnica importante. De Winter ne ha da vendere. Con me ha fatto anche qualche presenza a centrocampo, altre da terzino, ma alla fine si è imposto come centrale difensivo. È il suo ruolo”. 

Con lei ha fatto anche fatto il capitano. 

“Ha sempre avuto una grande personalità. Dopo alcuni allenamenti lo presi da parte e gli dissi che lo vedevo come centrale. Da quel giorno lui ha impostato il suo lavoro per migliorarsi. È intelligente, sveglio, un tipo ‘smart’. Gli dicevo sempre che se non avesse fatto il calciatore si sarebbe distinto come imprenditore o giù di lì. Inoltre, ha un grande struttura fisica. Negli ultimi anni, a parte i tre mesi di stop rimediati l’ultima stagione, non ha mai subito infortuni”.

Cosa l’ha colpita di lui? 

“La sua capacità di esprimere la leadership. E’ sempre stato molto convinto, sicuro di sé, mai teso. Ecco, anche questa è una qualità: non l’ho mai visto agitato in un prepartita, o magari durante la settimana alla vigilia di una sfida importante. Non conosce l’ansia o l’incertezza”. 

In cosa deve migliorare? 

“Gli manca qualche gol. E poi deve strutturarsi ancora di più fisicamente”. 

Le sue migliori qualità, invece? 

“Pulizia tecnica, rottura della linea palla al piede, resistenza. Inoltre, è molto bravo in marcatura”. 

Un aneddoto che ricorda con piacere? 

“Il giorno del suo debutto tra i professionisti, a Stamford Bridge contro il Chelsea. La Juve sta perdendo, Allegri lo fece entrare a dieci minuti dalla fine come terzino destro. Al di là del ko per 4-0, ricordo il suo e i nostri sorrisi. Nel pomeriggio avevamo vinto 3-1 in Youth League, ma lui non c’era. Max l’aveva convocato con la prima squadra. Eravamo molto orgogliosi di lui”. 

Le ricorda qualcuno in particolare? 

“Barzagli. Tecnicamente Koni è un filo più bravo, ma non ha ancora le sue letture in marcatura”.



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