Con il turco squalificato, è McKennie il favorito per sostituirlo. E per Chico si allontanano anche le prospettive di riconferma
Ottantatré minuti difficili da giudicare con Tudor in panchina e una storia che sembra stia galoppando verso dei titoli di coda non così scontati appena qualche mese fa. Francisco Conceicao ha brillato, confuso, segnato, regalato assist, dribblato come un matto, corso, sorpreso e deluso. Tutto a duemila all’ora, un po’ come ama fare sulla fascia. Era arrivato a Torino tra qualche dubbio e un pizzico di scetticismo poi ha fatto ricredere i più ma da marzo il suo fuoco è diventato un lumicino. Montagne russe, di emozioni e di rendimento. È passato dall’essere quasi il miglior acquisto della rivoluzione estiva del 2024 (scettro che invece si tiene stretto Khephren Thuram) a diamante a volte caotico ma solo da sgrezzare, fino a panchinaro. Ha saltato le partite contro Verona e Atalanta per infortunio (il terzo della stagione), è tornato in campo per poco più di un quarto d’ora nella disfatta di Firenze che è costata la panchina a Thiago Motta, e ora Tudor non lo vede proprio.
ai margini
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Con Yildiz squalificato dopo il gesto folle in Juve-Monza che ha tolto al turco le due trasferte con vista Champions (Bologna e Lazio), il croato comunque non intende affidarsi al portoghese. Nella conferenza della vigilia del primo match point europeo del Dall’Ara, Tudor non si è sbottonato sulla formazione (“Non vi dico chi gioca, Yildiz ci mancherà ma chi lo sostituirà sicuramente farà bene”) ma McKennie – anche lui in aria di rinnovo come Gatti – è avanti e soprattutto è lui il primo indiziato per sostituire il numero 10. Lo statunitense continua a girare il campo e ad adattarsi alle esigenze, e alle emergenze, Conceicao continua a fare da spettatore e non da protagonista come si aspettava. O come accadeva con Motta nella prima parte di stagione, quando si sentiva pienamente parte del progetto Juve. Adesso, la Champions, se arriverà, non sarà un regalo del figlio d’arte. Prima gioiellino, poi riserva.

titoli di coda
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Dopo essere arrivato in prestito oneroso per 7 milioni, i buoni rapporti tra Juve e Porto hanno da subito messo i bianconeri in una posizione privilegiata qualora a fine stagione ci fosse stata l’intenzione di proseguire insieme. Volontà che ora però non appare più così scontata, visto che Conceicao è di fatto finito ai margini della rosa. Certo, la stagione difficile della Juve non ha aiutato ma ora si avvicina il tempo di nuove riflessioni. Per avere tutto il cartellino di Chico servono 30 milioni: un investimento importante per un giocatore che nelle ultime tre presenze ha messo insieme una media di appena 27 minuti a partita. Poco, troppo poco, per un 22enne sul quale la Juve sembra aver smesso di puntare da un mese.
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