Berthold: “La Roma ha pochi fuoriclasse e non ancora è all’altezza dei tifosi”

allgossip9@gmail.com
4 Min Read

Alla vigilia della sfida con i bianconeri, l’ex difensore tedesco che segnò alla Signora in Coppa nel 1991, non fa sconti: “Ma i giallorossi stavolta hanno buone possibilità di vincere”

Francesco Balzani

Collaboratore

Un gol al Delle Alpi, tre finali e quattro stagioni intense in una serie A al massimo dello splendore. Thomas Berthold oggi è un imprenditore nel settore degli impianti sportivi, ma negli anni ’90 era uno dei centrali più forti in circolazione. Campione del Mondo con la Germania, il centrale è ricordato nella capitale soprattutto per una rete pesante. Era il 20 febbraio del 1991 e la Roma dopo il pareggio dell’Olimpico per 1-1 aveva bisogno di vincere a Torino per approdare in semifinale di coppa Italia. Il miracolo lo firmò proprio il difensore tedesco autore del primo dei due gol che permisero alla squadra allenata da Ottavio Bianchi di eliminare i bianconeri e di proseguire l’avventura che poi portò alla conquista della coppa. Domani Roma-Juve vale un pezzo di Champions e Berthold non ha dubbi su chi tifare. 

Se la ricorda quella notte? 

“Assolutamente sì, non era facile battere la Juventus in quegli anni soprattutto fuori casa. Ma la nostra squadra era formata da gente tosta e da giocatori importanti. In quella stagione siamo anche andati in finale di coppa Uefa”. 

Domani all’Olimpico Roma-Juve può valere un posto in Champions. Chi parte favorito? 

“I giallorossi stavolta hanno buone possibilità di vincere perché vedo una Juve poco stabile e poco solida. In questo momento ogni punto perso non si può recuperare quindi sarà una sfida in cui la Roma dovrà concedere poco. Servirà grinta ed equilibrio, ma in questo Ranieri è un numero uno. Ovviamente spero vinca la Roma”. 

Si è parlato di Rocco Reitz in ottica Roma, secondo lei è pronto per la serie A? 

“Parliamo di un giocatore nel giro della nazionale e il Monchengladbach non ha bisogno di vendere. Certo la volontà del giocatore è decisiva, ma oggi perché un calciatore dovrebbe sognare la serie A? Nel campionato italiano mancano i campioni, da 10 anni a questa parte vengono in serie A solo a fine carriera”. 

“Ai miei tempi non era così ovviamente. Era un sogno giocare in Italia, c’erano tutti i più grandi giocatori e i più grandi allenatori. Ma oggi la serie A non attira anche perché ha gli stadi peggiori d’Europa. Bisogna crescere soprattutto da quel punto di vista”. 

Da tedesco a tedesco, che ne pensa dell’addio di Hummels? 

“Non lascia per mancanza di stimoli, so che la maglia della Roma per lui è stata speciale e non potrebbe essere altrimenti. Quando giochi in quello stadio gli stimoli li trovi sempre. Ha pagato il fatto di non aver svolto la preparazione estiva. È un campione, ma a volte ci sono altri motivi per cui si abbandona il calcio”. 

Che cosa manca alla Roma per tornare una squadra da scudetto? 

“Mancano i fuoriclasse a prescindere dalla scelta dell’allenatore, ne ha troppo pochi. Ranieri ha fatto un miracolo finora, ma il livello non è ancora all’altezza dei tifosi”.



Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *