Una semifinale decisa da… una biglia. Al Bernabeu Bergomi viene colpito in testa, la partita viene sospesa. Il Real Madrid vincerà il match. Nulla può il ricorso dell’Inter alla Uefa, che conferma il risultato in campo
Un calciatore che crolla a terra, una biglia che appare e scompare e poi appare di nuovo, e un po’ tutti si domandano: ma è la stessa biglia? Una semifinale di Coppa Uefa, quando ancora – quarant’anni fa – il torneo si chiamava così, a sfidarsi due tra i più nobili club del calcio europeo, Real Madrid e Inter. Uno stadio iconico, un catino che sa diventare inferno, un colosseo colorato di bianco dove – per gli avversari – regna il “Miedo Escenico”. Da quelle parti, prendendo a prestito una celebre definizione del premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, la chiamano così: è la paura del palcoscenico che ti fa tremare le gambe e battere il cuore più forte, perché stai entrando nella giostra delle streghe. Una vicenda che ha fatto epoca, un caso diplomatico dove ai rimbalzi del pallone si intreccia il potere. Succedeva oggi quarant’anni fa. 24 aprile 1985. La storia delle tre B. Bergomi. Biglia. Bernabeu.