Il Parma torna a sorridere e lo fa nel momento più importante del campionato. Il 2-0 allo Spezia, liquidato con un gol per tempo e una partita sempre in controllo, riporta i crociati alla vittoria che mancava da 180′. Hernani e Charpentier consolidano il primo posto e mandano il Parma a quota 69. Due punti in più rispetto alla schiacciasassi dell’anno scorso, il Frosinone. +10 sulla attuale terza, la Cremonese, +5 sul Como secondo. Addirittura 22 punti in più rispetto alla scorsa stagione dopo 33 giornate. Un balzo in avanti scolpito nei numeri che avvicinano il Parma alla Serie A diretta. Un traguardo che manca da tre stagioni. Il progetto dei crociati si rivela vincente a ogni latitudine. Giovani di proprietà, che fanno rima con qualità. A parte qualche fisiologica frenata, in questo campionato la squdra di Pecchia ha steccato veramente poche volte. È la ventesima vittoria, la decima in casa. Una bella risposta alle ultime due gare concluse senza gol. Una vittoria pesante in una partita tesa, governata da una tensione palpabile prima e durante, soprattutto nel primo tempo. È servita tutta la potenza di un destro di Hernani per scacciare la tensione di un primo tempo giocato sotto ritmo, a causa probabilmente del gran caldo, e chiuso con otto tiri verso la porta avversaria, un gol fatto e uno annullato (giustamente) dal Var che ha rivisto il pestone di Bonny su Hristov dopo che il tiro del francese era finito in gol. Rete invalidata e giallo per l’attaccante, apparso poco lucido. Tra i giocatori del Parma, che non vince da due partite, comincia a scottare anche il pallone tra i piedi. Il tempo stringe, qualche sicurezza vacilla dopo due un punto in due partite e zero gol. Il vantaggio è ancora rassicurante, la sconfitta della Cremonese mette di buon umore la Curva Nord che è comincia a ruggire dal minuto 0. Ma il ritmo non sale.
Lo Spezia è stato quasi tutto nelle giocate di Kouda che, sullo 0-0 una volta si porta davanti a Chichizola bravo a non abboccare alle sue finte, un’altra calcia in maniera sporca senza preoccupare il portiere argentino. Il Parma chiude in avanti la prima frazione dopo averla a lungo dominato, pur rischiando in un paio di circostanze. Ci sta se nel computo ci metti un avversario che viene da tre pari e due vittorie nelle ultime cinque e un grande caldo che appesantisce oltremodo i giocatori di Pecchia. Cyprien è poco reattivo, Mihaila è distratto. Oltre a un tiro in porta che trova un grande Zoet, il rumeno si rende protagonista in negativo almeno in due, tre situazioni dove avrebbe potuto fare chiaramente meglio. Lecito aspettarselo da uno con la sua tecnica. Pecchia prova a dare fosforo e rapidità alla manovra con Estevez e Partipilo per un leggero Camara e un Bonny spento. Certo, il francese avrebbe bisogno di un po’ di spazio per scatenare la sua corsa, ma è complicato trovarne in mezzo alle due linee di D’Angelo.
Che comincia meglio la ripresa. I suoi devono recuperare e partono con il piede schiacciato sull’acceleratore. Di slancio, lo Spezia prova a rimettersi in carreggiata, ma l’occasione più ghiotta la confeziona quasi per caso. Kouda fa qualcosa a metà tra un tiro e un cross che finisce sul palo esterno. Poi il brivido lo regala Circati ai suoi tifosi. Nel tentativo di pulire l’area da un cross, indirizza il pallone sfiorando la traversa. Ci pensa Charpentier a chiuderla approfittando di una distrazione di Zoet. Il liscio del portiere olandese spalanca la strada al generale che deposita comodamente in rete ed esulta al minuto 87. Finisce in festa. L’applauso della Nord è lunghissimo, più del solito. Segno che questa vittoria vale più di tre punti.
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