Il Barcellona blinda Cubarsì: a 17 anni vale già 500 milioni
Michele Spiezia
August 20, 2024 | by allcalcio.it
Con un messaggio su Instagram, Ilkay Gundogan ha annunciato il ritiro dalla nazionale tedesca. «Dopo alcune settimane di riflessione sono arrivato alla conclusione che sia arrivato il momento di chiudere la mia carriera nella nazionale. Guardo con grande orgoglio alle 82 partite per il mio Paese, un numero che non avrei mai neppure sognato al mio debutto nel 2011» ha scritto il trentatreenne. ormai ex capitano della Germania.
L’addio alla Die Mannschaft è l’unica certezza nel presente del centrocampista, che dopo una sola stagione al Barcellona ha già le valigie in mano. Il tecnico Hansi Flick, tedesco come lui e già alla guida della Germania dal 2021 al 2023, lo ha messo fuori squadra. Le offerte non mancano: c’è il Qatar, l’Arabia Saudita con l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo e il Galatasaray. Ma non è da escludere un suo ritorno al Manchester City, dove Guardiola lo aspetterebbe a braccia aperte.
«Dani Olmo non ci sarà sabato. Ha cominciato ad allenarsi solo lunedì» ha spiegato Flick presentando la partita di campionato (poi vinta) contro il Valencia. Una motivazione che prova a mascherare gli annosi problemi economici del Barcellona, che mette a segno acquisti milionari ma non riesce a finalizzarli a causa delle regole finanziarie imposte dalla Liga. L’ex trequartista del Lipsia è costato 55 milioni più bonus e ha firmato un contratto fino al 2030. Per tesserarlo e poi schierarlo in campo, i blaugrana devono ridurre l’attuale monte ingaggi e dimostrare di avere quei soldi o in cassa o nel patrimonio.
E per questo Gundogan, con uno stipendio di circa 9 milioni all’anno, è uno dei principali indiziati a lasciare la Catalogna e dare ossigeno alle disastrate casse del club, che secondo El Confidencial sarebbero zavorrate da quasi tre miliardi di debito (2.777 milioni di euro, di cui 1.097 milioni di euro per l’Espai Barça).
Michele Spiezia
Lo scorso anno, al posto di Dani Olmo c’era proprio Gundogan: arrivato a zero dal City, ma non tesserabile a causa del suo ingaggio. Il Barça non poteva finalizzare nemmeno i rinnovi di Araujo, Gavi, Sergi Roberto, Marcos Alonso e Iñaki Peña. Per ottenere nuova liquidità, il club catalano ha ceduto il 29,5% della proprietà di Barça Vision (Bridgeburg) per un corrispettivo di 120 milioni di euro. Una operazione non nuova, visto che nel 2022 aveva già ceduto una quota dei diritti tv della Liga per i prossimi 25 anni e una percentuale dei suoi Studios.
Paolo Lauri
Cinquantanove gol in due stagioni possono essere un problema? La risposta è sì, se hai lo stipendio di Lewandowski. Nell’estate del 2022, il polacco ha firmato un contratto a salire con i blaugrana, e così il suo ingaggio pesa ogni stagione sempre di più sul bilancio. Secondo alcune indiscrezioni, quest’anno il suo salario dovrebbe raggiungere i 32 milioni di euro, per poi scendere a 26 nella stagione 2025/26. I catalani però si sarebbero cautelati con una clausola che permette di rescindere il contratto se quest’anno il polacco non giocherà il 55% delle partite (titolare o con un minimo di 45 minuti). Perché anche una rescissione può essere ossigeno per le finanze del Barça.
La vittima più eccellente è stata proprio Messi, il cui contratto è scaduto nell’estate del 2021 e i tentativi di rinnovo sono naufragati perché i Catalani non avevano la possibilità di accollarsi il pesante ingaggio dell’otto volte Pallone d’Oro.
Iñigo Martínez, ad esempio, ha potuto giocare contro il Valencia solo perché il Barcellona ha liberato dello spazio salariale “grazie” all’infortunio di Ronald Araujo. L’articolo 77 permette di utilizzare una parte dello stipendio di un calciatore quando è infortunato per lungo tempo. È accaduto anche la scorsa stagione con Gavi, che ha consentito il tesseramento di Vitor Roque.
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