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aveva raccontato la malattia sui social

June 7, 2024 | by allcalcio.it

aveva raccontato la malattia sui social


Godetevi ogni singola cosa che la vita vi regala: non rimandate mai nulla. L’ultimo post social pubblicato da Barbara Carron è il suo testamento spirituale. Giovedì 6 giugno l’imprenditrice trevigiana è mancata all’affetto dei suoi cari a 51 anni.

La sua scelta di raccontare la lotta al cancro che l’aveva colpita l’aveva fatta conoscere a centinaia di persone che oggi ne piangono la scomparsa. Consigliera delegata dell’azienda di famiglia con sede a San Zenone degli Ezzelini, specializzata nel settore delle costruzioni- Ex vicepresidente del Padova Calcio, era conosciuta dagli amici come “Lady B”. Nelle ultime settimane un cancro al seno recidivo l’aveva costretta al ricovero in Casa dei Gelsi dove giovedì mattina la 51enne è mancata all’affetto dei suoi cari. Toccante il messaggio che i familiari le hanno voluto dedicare: «Ci hai insegnato che “amare vuol dire esserci” e dimostrato quanto importante è “vivere il tempo”. Quello stesso tempo che ti ha sottratto alla vita troppo presto. Sei stata una guerriera gentile, fino all’ultimo. Continua a sorridere lassù e a insegnarci a essere migliori. Buon viaggio Barbara». Carron lascia mamma Graziella, il fratello Diego e le sorelle Arianna, Paola e Marta. La data dei funerali verrà fissata nelle prossime ore.

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Il lungo addio

Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore per ricordare Barbara. Tra i primi a ricordarla il Governatore del Veneto, Luca Zaia: «Una capace imprenditrice, appassionata dirigente sportiva, volontaria generosa ma soprattutto una persona sensibile che ha saputo comunicare con grande coraggio e forza la malattia e gli stati d’animo conseguenti, creando intorno all’inesorabilità del male una grande capacità di pensiero, motivo di ammirazione e riflessione per tutti. Le considerazioni di Barbara Carron affidate fino all’ultimo ai social, infatti, anche nella situazione personale che si ritiene più solitaria, sono divenute motivo di contatto e relazioni, fornendo supporto e fiducia anche a tante persone malate. Sono molto ammirato di come ha saputo mettere a disposizione la sua vita fino alla fine. In questo triste momento partecipo al dolore di tutti i familiari e degli amici. A lei dedico un pensiero».

Il sindaco di Treviso, Mario Conte, le ha dedicato queste parole: «È mancata Barbara Carron, imprenditrice trevigiana e donna impegnata nello sport.

Ha raccontato la sua malattia sui social, le cure e le sensazioni, diventando un riferimento per tante persone che stanno affrontando un momento delicato. 

Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Carron e a tutti coloro che le hanno voluto bene».

Leopoldo Destro. presidente di Confindustria Veneto Est, è rimasto fortemente scosso dalla notizia: «Con profonda commozione siamo vicini alla Famiglia Carron per la prematura scomparsa della cara Barbara. A nome di Confindustria Veneto Est, giunga il nostro abbraccio alla nostra Vicepresidente Paola Carron a tutta la sua famiglia e al Gruppo Carron.  Di Barbara ricorderemo e faremo tesoro del racconto di questi mesi così duri e la ringraziamo per averci indicato un esempio di coraggio e determinazione che nessuno di noi dimenticherà».

Toccante il ricordo dell’amico cantautore Leandro Barsotti: «Barbara è morta, ed era pronta da tempo. L’ultima volta che ci siamo visti, due giorni prima di Natale, era preoccupata di prendere il raffreddore. “Con questo cancro addosso, devo stare attenta alle piccole cose”, mi aveva detto. Il cancro la stava già divorando. Aveva preso tutto di lei. Tutto tranne quella sua anima curiosa, sognatrice, sempre innamorata dell’amore. Le nostre vite si sono incrociate per via del calcio, era la giovane vicepresidente del Padova in serie B, sul braccio si era tatuata il suo soprannome: Lady B. Ma poi in questi anni ci sentivamo per tutt’altro. Le piaceva quando discutevamo di spiritualità. Di dove va a finire l’anima quando il corpo muore. E se questo nostro continuo diventare altro potesse un giorno portarci anche in un’altra vita, in un altro spazio». 



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