Tonali pronto a collaborare con la Giustizia in merito al caso scommesse: a breve è previsto anche un incontro con il procuratore federale Chinè: ecco cosa rischia
Una sosta nazionali letteralmente sconvolta dal caso scommesse e dal coinvolgimento di calciatori importanti come Fagioli, Zaniolo e Sandro Tonali. Quest’ultimo, costretto a lasciare il ritiro dell’Italia al pari dell’ex Roma, avrebbe deciso di autodenunciarsi e di seguire l’esempio del centrocampista della Juventus, collaborando con la Procura di Torino e mettendo a nudo tutte le sue fragilità. Da capire su cosa ha realmente scommesso il mediano del Newcastle e cosa rischia il Milan in questa fase.
Tonali pronto ad autodenunciarsi: cosa confesserà alla Procura
Sandro Tonali vuole collaborare. L’autodenuncia dell’ex centrocampista rossonero è attesa tra la giornata di oggi e quella di domani, quando il classe 2000 dovrà chiarire nomi, giocate e conversazioni registrate su chat piuttosto compromettenti. Tempistiche e modalità differenti rispetto al caso Fagioli, con la mezzala della Juve che aveva anticipato già lo scorso maggio l’invio degli atti alla Procura Federale e alla Procura di Torino, manifestando la volontà di assumersi le sue responsabilità, per uscire da un tunnel molto pericoloso.
Il Milan e i suoi tifosi potrebbero tirare un sospiro di sollievo nelle prossime ore, considerando che Tonali non avrebbe scommesso sulla squadra in cui giocava, ma “soltanto” sullo sport praticato. Sarà punito, ma la pena potrebbe essere decisamente inferiore ai 3 anni previsti dalla giustizia sportiva. Zaniolo, invece, continua a sostenere di aver giocato soltanto a Poker e Black Jack su piattaforme online straniere, tenendosi lontano dal calcio.
I legali di Tonali in Procura: cosa è successo ieri
Nella giornata di ieri, i legali di Sandro Tonali si sono recati a Torino per un primo confronto con il Pubblico Ministero, la Dott.ssa Manuela Pedrotta, già contattata nei giorni scorsi dagli avvocati di Nicolò Zaniolo. Nel capoluogo piemontese, la Procura vuole vederci chiaro, ecco perché a breve sarebbe previsto un incontro tra Chiné e i legali rappresentanti del Milan, società che si è messa subito a disposizione delle autorità competenti, per fugare ogni dubbio e offrire una trasparente collaborazione.
Prima di lasciare spazio alla Procura della FIGC, unica ad essere chiamata in causa qualora venisse confermato che un calciatore scommette sullo sport che pratica, a Torino vogliono verificare l’eventuale coinvolgimento della criminalità organizzata e i livelli a cui avrebbero agito, eventualmente, tali organizzazioni.
Intanto, presso il Palazzo di Giustizia di Torino, è stata già eseguita la copia forense dei cellulari sequestrati a Zaniolo e Tonali, al momento del blitz delle forze dell’ordine nel ritiro di Coverciano. Via ad una nuova fase delle indagini, con il controllo dei telefonini dei due calciatori della nazionale italiana, per comprendere la veridicità dei fatti accaduti e individuare altri elementi utili, dopo aver setacciato le chat di Fagioli.
Scommesse, Federbet: “Il 90% dei calciatori scommette”
Chi lotta da sempre contro le scommesse illegali, al centro dello scandalo esploso in Italia la scorsa settimana, è senza dubbio Federbet, organizzazione internazionale che cerca di monitorare il traffico anomalo di giocate su piattaforme non autorizzate.
Secondo me il 90% dei calciatori scommette, – ha dichiarato il segretario generale di Federbet, Francesco Baranca – ho parlato con tantissimi di loro. Hanno tempo libero, amano l’adrenalina, hanno spirito di competitività e hanno tanti soldi. E questo li rende molto inclini al gioco d’azzardo.
Un dato allarmante dal punto di vista sociologico, prima ancora che sportivo, che dovrà aprire un’ampia riflessione all’interno del mondo del calcio italiano, e non solo.
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