Atalanta-Parma 2-3: doppietta di Daniel Maldini e di Ondrejka, gol di Hainaut

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Daniel porta avanti l’Atalanta con due gol in un minuto (32′ e 33′), ma nella ripresa, Hainaut (49′) e la doppietta dello svedese (71′ e 91′)  regalano la vittoria e la permanenza in A agli emiliani di Chivu

Giorgio Dusi

Rimonta salvezza. Il Parma blinda il proprio posto in Serie A risalendo da 2-0 a 2-3 in casa di un’Atalanta che gioca un tempo per poi spegnersi alla distanza, cullandosi su obiettivi già ampiamente conquistati da due settimane: stabile al terzo posto con 74 punti — rispettivamente primato storico eguagliato e secondo score in assoluto dopo il 2019/20 e 2020/21. Considerando la festa già apparecchiata dopo il 90’ con tanto di saluto d’addio dopo 10 anni a capitan Toloi, è la classica serata in cui ciascuno può celebrare i propri obiettivi. 

LE SCELTE

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Lo squalificato Chivu si affida al suo vice Gagliardi e guarda la partita dal balconcino della tribuna con i suoi collaboratori. Il suo classico 3-5-2 è quasi di sole conferme rispetto al Napoli, con l’unico cambio nella difesa davanti a Suzuki: l’infortunato Leoni lascia spazio a Valenti con Balogh e Circati. Delprato e Valeri esterni, Keita in mediana con Sohm ed Hernani, Bonny e Pellegrino davanti. Gasperini rispetto al successo di Genova ne cambia quattro, mantenendo chi in stagione ha macinato meno minuti: Sulemana e Brescianini asse centrale in mediana, Palestra a sinistra e Bellanova a destra, con Ruggeri da braccetto e Djimsiti che rileva Hien vicino a Kossounou. Davanti Maldini e De Ketelaere affiancano Retegui, mentre in porta torna Carnesecchi… 

PORTA STREGATA

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…e si vede. Se nella prima mezz’ora il Parma non trova il gol – pur dovendo cambiare Keita per infortunio con Bernabé dopo 8 minuti – è solo per merito del numero 29 nerazzurro, in formato uomo ragno, anzi, Lanterna Verde per coerenza di divisa di gioco: dopo un clamoroso errore di testa di Balogh sotto misura, Bernabé, Sohm e Bonny tra il 24’ e il 27’ si vedono murare tre conclusioni dalla reattività del portiere romagnolo, già chiamato in causa dall’attaccante francese poco dopo il 10’. Non che Suzuki non abbia il suo da fare: Retegui lo costringe due volte all’intervento. 

FATTORE MALDINI

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Una volta passata la tempesta, l’Atalanta rimette la testa fuori e due volte con Bellanova sfonda a destra e crossa al centro: buona la seconda, con Maldini bravo a chiudere dentro l’area e farsi trovare pronto a ribadire in rete il suo secondo gol consecutivo sotto gli occhi di mamma Adriana e del fratello Christian. Non contento, nel giro di un minuto si inventa anche un destro a giro fulminante sul secondo palo che manda in visibilio il Gewiss Stadium e nello sconforto il Parma, la cui reazione si esaurisce in un destro da fuori di Bonny. Retegui, invece, continua nel suo duello con Suzuki, trovando ancora le mani del portiere nipponico. 

RIMONTA

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Gasp ruota i suoi dando minuti a Posch e Lookman al posto dell’asse mancino composto da Palestra e Maldini, mentre i ducali cercano una conformazione più offensiva affidandosi a Ondrejka e Hainaut per Hernani e Valeri. Mossa doppiamente vincente che porta al 2-2, visto che l’esterno francese dopo 4 minuti dimezza le distanze sfruttando un’incertezza della difesa orobica, mentre lo svedese confeziona il pareggio al 71’ raccogliendo la verticalizzazione di Bonny. In mezzo le occasioni mancate per il 3-1 nerazzurro: Sulemana dentro l’area manca la porta, mentre Suzuki ferma Lookman. 

GOL SALVEZZA

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Il Parma continua a premere alla ricerca del tris, che non arriva per merito delle solite mani di Carnesecchi per due volte, mentre l’Atalanta ormai scollata subisce l’iniziativa ospite senza capitolare, aggrappata al suo portiere. Anhce lui però deve arrendersi quando nel primo dei cinque minuti di recupero ancora Ondrejka, imbeccato dal neoentrato Cancellieri, firma la doppietta che vale la salvezza contro ogni ragionevole dubbio. E al triplice fischio è comunque doppia festa: per la salvezza del Parma, per l’ennesima grande stagione dell’Atalanta. 

MESSAGGI

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Sugli spalti si gioca un altra… “partita”. Intorno al 75’ dalla Curva Nord viene esposto uno striscione: “Gasperini vattene”, un minuto dopo ne compare un altro, “…a rinnovare il contratto”, seguito dalla coreografia del tecnico a cavallo e con l’Europa League già esposta con il Real Madrid a dicembre e da cori a cui il tecnico risponde con un applauso e tanti ringraziamenti (e qualche salto di rito).

(a breve l’articolo completo)



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