Atalanta, intervento Percassi nella lite Lookman Gasperini

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Diplomazia all’opera. Tecnico e giocatore parleranno con la proprietà: a seguire un possibile faccia a faccia

Andrea Elefante

Giornalista

Cosa succederà, adesso? L’evento più naturale, ovvero un incontro chiarificatore, diciamo distensivo, fra Gasperini e Lookman non è in programma per oggi, ma non è da escludere. Starebbe nelle cose, come la sicura presenza a Zingonia di Antonio e Luca Percassi: ci saranno – come sempre, ma più di sempre – per ristabilire un clima adeguato al momento e al lavoro che aspetta la squadra. Più concretamente: per capire se è opportuno fare due chiacchiere con il tecnico e con il giocatore. Magari il faccia a faccia risolutivo avverrà naturalmente fra i due, ma è più probabile che, prima, anche un confronto dei dirigenti con le parti in causa sia appunto necessario. In nome del bene comune, anzitutto.

un armistizio

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Dire che quanto accaduto non ha fatto piacere alla proprietà, anche quella americana, è superfluo, ma soprattutto i dirigenti che lavorano con il tecnico da nove anni sanno tutto della comunicazione a volte “sfuggente” e altre volte al limite di Gasperini. Come del suo rapporto intermittente con Lookman: quanto accaduto nelle ultime ore è un deja vu di altri episodi non venuti alla luce, seppur più avvelenato che in precedenza. Ma se – come si dice – i panni sporchi si lavano in famiglia, come non è stato fatto nei giorni scorsi, quello che accadrà oggi a Zingonia avrà il risalto minimo, seppur indispensabile per lanciare un segnale di ritrovata serenità. Un ritorno alla pace per quanto possibile silenzioso. Che poi sarebbe sufficiente più che altro un armistizio, fra i due: ciò che serve per ripartire e arrivare il meglio possibile alla fine della stagione.

poi sara’ addio?

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E’ un interesse comune anche nel senso di reciproco: Gasperini è stato il primo a dire che Lookman è indispensabile all’Atalanta per tener fede ai suoi obiettivi, Lookman sa che un buon finale di stagione luciderebbe ulteriormente il suo “status” di uomo mercato. E non è una novità – il post di ieri si può leggere anche come “calcolato” in questa ottica – che il nigeriano veda il suo futuro non a Bergamo. Anche se la sua cessione arriverà eventualmente per una decisione del club e non come conseguenza di questa vicenda: un caso non paragonabile – per genesi ed entità – a quello che a suo tempo portò alla frattura e poi alla separazione con il Papu Gomez.

champions per forza

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In certi casi basta rispettarsi e “sopportarsi” e almeno questo traspare dall’ultima frase del post di Lookman, scritta con toni più morbidi e propositivi di quelli usati da lui nelle righe precedenti e dal Gasp martedì: “La vita è fatta di sfide e di trasformare il dolore in potere, e continuerò a farlo”. Ecco il punto: necessario è evitare che la vicenda possa portare contraccolpi alla tranquillità del gruppo. Alla coesione e alla sintonizzazione necessarie per non fallire il traguardo irrinunciabile di un piazzamento fra le prime quattro. E a Zingonia adesso si intrecciano fiducia e preoccupazione. Il momento è cruciale: come sempre dopo una delusione profonda, ma anche perché il campionato della Dea si indirizzerà in maniera forse decisiva nel giro di due mesi, con le prossime otto gare di campionato. Quando molte cose vanno male, anche per sfortuna – e l’Atalanta al di là dei suoi demeriti ne ha avuta tanta, ultimamente – è più alto il rischio di entrare in un mood negativo. E fallire la qualificazione alla prossima Champions League, quello sì che sarebbe un rigore sbagliato enorme.



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