Dopo la vittoria di Montecarlo la squadra di Chivu si fa acciuffare all’ultimo assalto da un buon Monza: apre Ciurria, poi il finale convulso e i tiri dal dischetto finali
Monza-Inter si può leggere come una partita matrioska. Per scoprire ciò che ci ha detto il 2-2 dell’U-Power Stadium – con successo dei nerazzurri ai rigori – bisogna frazionare i novanta minuti e analizzarne i pezzi. Il primo è ostico. Chivu incassa uno schiaffo un paio di minuti prima del gong e riflette ancora una volta sulla cara vecchia difesa, rea di aver confezionato un paio di disattenzioni. Il fantasma della retroguardia scricchiolante continua ad alleggiare sopra la testa degli interisti e dell’allenatore, ma fioccano anche tre raggi di sole: il gol di Esposito, gli assoli di Bonny e l’estro di Sucic.
gol e rigori
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A spezzare un match iniziato a ritmi bassi ci ha pensato Patrick Ciurria, brianzolo acquisito, 121 partite col Monza dal 2021. Al 26’ sfrutta un cross dalla destra di Caprari e infila Martinez in solitaria. Qui l’errore è di Dimarco, reo di averlo lasciato calciare. L’Inter si rifà con un doppio graffio tra fine primo tempo e inizio ripresa. Prima l’autorete di Birindelli – colpo di testa clamoroso su… assist di Dimarco -, poi la puntura di Esposito. Al 52’ sfrutta un cross basso e teso di Darmian e punge Thiam con un tacco leggero ma efficace. L’esultanza è rabbiosa: pugno stretto sotto il settore degli interisti. Il 2-2 porta la firma di Azzi, bravo a infilarsi in mezzo alla difesa all’ultimo minuto e a cogliere di sorpresa un’Inter già negli spogliatoi. Vincono i nerazzurri ai rigori: decisivi l’errore di Sardo – neutralizzato da Martinez – e il gol di Thuram.
l’analisi
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Il primo pezzo da analizzare se ne sta lì sul tavolo già dall’anno scorso. I nerazzurri hanno palesato per la terza amichevole di fila fragilità difensive. La retroguardia ha scricchiolato in occasione dell’1-0 di Ciurria e ha sofferto gli uno contro uno sulle fasce. Il secondo, i singoli: bene Sucic, schierato mezzala destra, bene Bonny e bene soprattutto Esposito, capace di tenere botta, prendersi falli e segnare di tacco. Pio sarà l’ariete di Chivu. In un tempo ha conquistato cinque punizioni ed effettuato manciate di sponde. Deve migliorare in costruzione. Così così Luis Henrique invece, proposito in avanti senza aver indovinato un cross, e male Dimarco, stralunato in difesa e poco propositivo. L’azzurro indovina solo il cross che porta all’autorete di Birindelli. Il terzo, il modulo: Chivu ha scelto di partire ancora col 3-5-2, ma ciò che colpisce è l’avanzamento della ali in fase di possesso. Lo schema diventa un 3-1-2-4 con Dimarco e Luis sulla linea delle due punte, altissimi. Un esperimento già provato da Inzaghi in passato e riproposto da Cristian. Nella ripresa spazio alla ThuLa. Movimenti in serie, sponde e un’occasione di Lautaro neutralizzata da Thiam. Intesa da ritrovare.
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ora l’olympiacos
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Spunti ce ne sono stati. L’Inter ha alzato il ritmo nella ripresa confezionando la rete del 2-1 e un’altra chance in un pugno di minuti. Davanti il gioco passa dalle fasce, infine. Oggi Chivu ha lasciato a casa sette giocatori: gli affaticati Zielinski, Bisseck, Calhanoglu, Palacios, Zalewski e Dumfries, oltre a Frattesi (sulla via del recupero). Capitolo Monza: i ragazzi di Bianco, vicini al debutto stagionale contro il Frosinone in Coppa Italia, hanno tenuto testa soprattutto in avanti, grazie alle sortite di Caprari, Mota e Ciurria. Dietro così così. Per l’Inter penultima amichevole dell’anno. Il 16 agosto volerà a Bari per sfidare l’Olympiacos, il 25 debutterà in Serie A contro il Torino. Chissà se a San Siro ci sarà anche Lookman.
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