altro che elogi dopo le triplette

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L’ex portiere della Juve e della Nazionale ha mandato un messaggio all’erede con un consiglio su come vivere il magic moment dopo l’exploit in U.19

L’Italia spera ancora di poterlo recuperare, la Repubblica ceca se lo gode, Gilardino se lo coccola e l’ha fatto esordire in B e in coppa Italia con il Pisa: per Louis Buffon – figlio di Alena Seredova e dell’ex portiere della nazionale Gigi – sono giorni di gloria. Due doppiette nelle gare di qualificazione per gli Euroopei Under 18 lo hanno messo sotto i riflettori ma l’illustre genitore smonta facili entusiasmi.

La storia di un predestinato

Sembra davvero la carriera di un predestinato quella di Buffon jr. Benchè debba il nome a Thomas ‘Nkono, ex portiere del Camerun, di cui Gigi era tifosissimo), lui i gol non li evita ma li fa. E ne ha fatti già parecchi da quando giocava in Primavera, ovvero dal 2024, nonostante fosse sotto età. Dalle giovanili della Juve al Pisa ma in mezzo la scelta di giocare per la nazionale del paese della mamma. Niente di definitivo, oggi è consentito il cambio di nazionalità ai calciatori che non hanno giocator più di tre partite con la prima nazionale che li ha convocati, amichevoli comprese, e prima di aver compiuto 21 anni. Buffon jr ha ancora quasi 4 anni per fare la sua scelta definitiva.

La lezione di Buffon

Sulle prime, dopo gli exploit e le triplette, sia mamma che papà Buffon hanno reagito con il legittimo orgoglio di genitori ma l’attuale capodelegazione dell’Italia ha poi corretto il tiro parlando a “Fuoriclasse” su Dazn “Ovviamente è stato un enorme orgoglio, una splendida emozione per un suo percorso virtuoso. Come tutti i figli d’arte hanno la sfortuna di avere delle pressioni che gli altri non sanno nemmeno cosa voglia dire, ma anche la fortuna che appena fan qualcosa ne parlano tutti”.

Poi l’affondo : “Ho visto cosa hanno scritto su di lui, anche qualche articoletto molto carino e così gli ho mandato un messaggio proprio l’altro giorno. Cosa c’era scritto? Ricordati che se fino a ieri avevi l’1% di diventare un calciatore adesso ne hai lo 0.5% perché se tu credi alle cose che si stanno leggendo, sappi che abbiamo già dimezzato le possibilità. Per cui, fa te… Deve continuare a fare quel che sta facendo in modo sereno. Non cambia nulla, finché non farà un centinaio di partite tra i professionisti, non potrò chiamarlo e dirgli bravo hai fatto il massimo e sei stato un gran giocatore. La cosa più importante è non avere rimpianti e cercare di scrivere la storia, se ci riesci”.

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