Allegri, la miglior partenza degli ultimi tre anni: le cifre a confronto e cos'è cambiato – La Gazzetta dello Sport

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Giuseppe Nigro
Chi ben inizia… Quella della Juventus non è stata la partenza perfetta e il solo punto raccolto contro il Bologna resta negli occhi non solo per il risultato, che poteva andare anche peggio, quanto per una prestazione che è stata la più opaca fin qui. Ma i 7 punti in tre partite con cui i bianconeri arrivano alla prima sosta per le nazionali, pur lasciando la Signora a -2 dalle milanesi nonostante un calendario alla portata, rappresentano la miglior partenza di campionato da quando nel 2021 Massimiliano Allegri è tornato alla Juventus. E se sia l’anno scorso che due anni fa la Juventus si è trovata fuori dalla lotta scudetto già a ottobre, senza più riuscire a rientrarci, aver mosso i primi tre passi di questa stagione in una direzione diversa non può certo essere una sentenza in positivo ma, a differenza che in passato, non lo è neanche in negativo. 
Un anno fa, ben prima delle penalizzazioni, la Juve si era tirata fuori dalla lotta scudetto con un inizio da 13 punti e solo tre vittorie nelle prime nove giornate, da cui non è più tornata in corsa per il primo posto: solo due successi nelle prime sei partite, gli stessi che la squadra di Allegri si ritrova oggi dopo tre gare. Male anche due anni fa lo stesso: per fare più punti degli attuali 7, allora ci mise il doppio delle partite (sei) e dovette aspettare la quinta giornata per la prima vittoria. Eppure la partenza lenta non era una caratteristica delle gestioni del tecnico livornese: tolto lo “storico” 2015-16 della rimonta epica dal brutto avvio (perse le prime due partite, un punto nelle prime tre e 5 punti con tre sconfitte nelle prime sei), nel suo primo quinquennio bianconero Allegri era sempre partito forte. Con finale noto. 
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Rimonte come quella del 2015-16 sono storiche non per caso: la capacità della Juve di portarsi in quella corsa scudetto che le manca da due anni nasce innanzi tutto da un migliore inizio. Un aiuto è arrivato dalla continuità. La continuità nel sistema di gioco, visto che due anni fa Allegri al ritorno doveva ancora capire su quale impianto far rendere al meglio gli uomini a disposizione, e l’anno scorso erano le settimane in cui maturava l’adozione del 3-5-2. E la continuità negli uomini, con due soli volti davvero nuovi, Weah e Cambiaso, e peraltro (anche se per la prima volta) nessuno dei due titolari nella Juventus vista a Empoli, partita al fischio d’inizio con una formazione composta totalmente di giocatori confermati. Fin qui l’avvio, poi andrà confermato alla prova di un calendario che dopo la sosta propone Lazio, Sassuolo, Lecce, Atalanta, Torino e Milan, cioè tre big match, un derby e due sfide insidiose. Il bello deve ancora venire.
5 settembre – 10:55
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