Al Milan serve il miglior Gimenez, all’Atalanta la furia

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A San Siro l’attaccante rossonero deve risorgere contro gli ex del Feyenoord. Domani la Juve, anche lei può farcela

Sebastiano Vernazza

Giornalista

Negli spareggi per gli ottavi di Champions League, alle tre italiane sono toccate in sorte due squadre olandesi, il Psv Eindhoven e il Feyenoord, contro Juve e Milan, e una belga, il Bruges, contro l’Atalanta. Non è mai piacevole misurarsi con il calcio di Olanda e Belgio, almeno per noi italiani. Nel 1978, la Juve uscì in semifinale di Coppa dei Campioni contro il Bruges. Nello stesso anno, al Mondiale d’Argentina, i sogni di finale dell’Italia di Bearzot si infransero sull’Olanda e nel 1980, all’Europeo di casa, uno 0-0 contro il Belgio costò agli azzurri un’altra finale. Altre volte abbiamo vinto, come all’Europeo del 2000 contro gli arancioni, o come la Juve in finale di Champions contro l’Ajax nel 1996, due successi comunque ai rigori. Eventi lontani, che ci ricordano quanto le squadre olandesi e belghe siano organizzate, quasi per definizione: è nella loro cultura puntare sul gioco, sull’intensità e sulla corsa. Sì al talento, purché accetti la disciplina tattico-strategica. Il calcio del Mare del Nord sa essere tempestoso. La qualità tecnica di Milan, Atalanta, Juve è superiore a quella espressa da Feyenoord, Bruges e Psv, però nelle partite d’andata il gap di piedi è stato colmato, al punto che oggi Atalanta e Milan dovranno inseguire, ribaltare le sconfitte dell’andata. Domani la Juve partirà dalla vittoria per 2-1 a Torino, ma commetterebbe un grave errore se a Eindhoven speculasse sul golletto di vantaggio. Il tre su tre rimane possibile ed è necessario, forse indispensabile, per la corsa al quinto pass Champions, e questo è l’obiettivo comune, per la “patria pallonara”. Poi c’è l’aspetto economico, la Champions eroga milioni a nastro. L’ingresso negli ottavi vale 10-11 milioni pro capite, denaro fresco, ossigeno per i bilanci e per la sostenibilità dei club. 

In campionato, il Milan di Sergio Conceiçao bene o male è risalito. In Champions no: la batosta di Zagabria contro la Dinamo, la caduta di Rotterdam contro il Feyenoord. Stasera Conceiçao si gioca un bel pezzo di riconferma. Gli ottavi sono la soglia minima, per il Milan delle sette Champions vinte. A San Siro, Santi Gimenez non dovrebbe soffrire la sindrome di Stoccolma patita all’andata: in quello che era stato il suo stadio fino a pochi giorni prima, gli ex compagni e gli ex tifosi hanno preso in ostaggio il cuore e l’anima del loro ex centravanti e hanno impedito al messicano di esprimersi, anzi lo hanno tirato dalla loro parte. Con il senno di poi, sarebbe stato meglio far giocare Abraham. Ci aspettiamo che Gimenez esca dalla prigionia dei sentimenti e faccia gol al “suo” Feyenoord. Gli 11 milioni degli ottavi servono al Milan anche per coprire parte dell’investimento su Gimenez medesimo. 

Atalanta's coach Gian Piero Gasperini during a press conference on the eve of the  UEFA Champions League knockout phase play-offs 2st leg match between Atalanta BC and Club Brugge KV at Bergamo Stadium in Bergamo, Italy, 17 February 2025.
ANSA/MICHELE MARAVIGLIA

L’Atalanta, vincitrice dell’Europa League 2024, è la più “belga-olandese” delle squadre italiane. Gian Piero Gasperini, come tanti tecnici della sua generazione, ha pescato dal calcio del Nord. A Bruges l’Atalanta ha perso perché l’arbitro si è inventato un rigore per i belgi, perché vari giocatori erano fuori per infortunio, Lookman in testa, e perché una certa flessione psico-fisica è in atto, come confermato dallo 0-0 di sabato contro il Cagliari in campionato. L’Atalanta ha davanti a sé una grande occasione: se passa, agli ottavi incrocerà una tra Lilla e Aston Villa, avversari alla portata. Nel caso, non avrà un piede nei quarti, questo no, ma se la giocherà alla pari, con ottime possibilità. Può essere che tutto ciò sfumi per mano del Bruges, secondo nel campionato belga, 8 punti dietro il Genk? Può essere, ma crediamo che la rabbia e la furia per il rigore regalato all’andata siano un ottimo carburante, se incanalate nei giusti modi. 

TURIN, ITALY - DECEMBER 21: Juventus head coach Thiago Motta during a Press Conference at Allianz Stadium on December 21, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

La Juve viene da quattro vittorie consecutive: Empoli, Como e Inter in Serie A, Psv nell’andata di Champions. Domani a Eindhoven, nel ritorno degli euro-playoff, un pareggio avrà lo stesso valore di una vittoria, perché significherà qualificazione agli ottavi. Thiago Motta può imprimere una svolta decisiva alla stagione. Basta malinconie, incertezze, cattivi pensieri. Avanti tutta verso il sole dell’avvenire. Una partita cruciale quanto una finale, perché certificherà o meno la prima riuscita, seppure parziale, del nuovo corso. Il risultato conterà più della prestazione, ma, per come è strutturato il calcio di Motta, sarà difficile fare risultato senza la prestazione. Guai a difendersi e basta: sarebbe un rischio, perché il Psv in attacco può fare male, e sarebbe uno spreco, perché il Psv in difesa è vulnerabile. La Juve ha appena battuto l’Inter, l’unica italiana a entrare direttamente negli ottavi di Champions, e qualcosa vorrà pur dire.



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