Abodi sul caso scommesse: “In Nazionale solo chi è d’esempio”. Aic: “Ha torto”

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Il ministro dello Sport: “La maglia azzurra la vestono i migliori, anche per il comportamento”. Calcagno: “Chi ha fatto i conti con la giustizia sportiva deve fare parte del nostro mondo in maniera completa”

Elisabetta Esposito

Giornalista

Questione di valori, al di là delle doti tecniche. Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi non ha dubbi e sulla presenza in Nazionale dei giocatori coinvolti nel caso scommesse dice: “La maglia azzurra la vestono i migliori, non soltanto nel comportamento sportivo ma nel comportamento in generale. Io credo che, così come ci ha dimostrato con pragmatismo e senso dei valori Spalletti, la maglia azzurra sia un onore. Non deve essere un elemento di mortificazione, ma è un tema di responsabilità, non si può dare un esempio sbagliato e pericoloso. Le federazioni si muovono in autonomia, il mio però è un pensiero coerente”, spiega dopo aver partecipato all’assemblea del calcio femminile. 

la replica

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Non tutti sono d’accordo però. Come il presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno: “Ricordo che l’articolo 27 della Costituzione prevede la funzione rieducativa della pena. Chi ha fatto i conti con la giustizia sportiva deve fare parte del nostro mondo in maniera completa. Al Mondiale dell’82 c’era Paolo Rossi, che in precedenza aveva sbagliato e pagato. Recuperarlo all’azzurro fu un valore aggiunto, sportivo e umano”. 

gli stadi

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Abodi ha parlato anche di altro, come l’attesa nomina del commissario per gli stadi: “La norma è pronta, sarà dentro un decreto sport che riguarderà anche altri argomenti, questo è il nostro intendimento. I tempi? Mi auguro 15-20 giorni al massimo e che possa esserci anche un’evidenza qualche giorno prima”.



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