Inter-Roma rinviata: i retroscena | Gazzetta.it

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Prima la scomparsa del Papa, poi la decisione di fermare lo sport sabato 26 aprile per i funerali: ieri in Lega Serie A si è vissuta una giornata febbrile di telefonate tra club, istituzioni e i broadcaster

Andrea Ramazzotti

Giornalista

La tragica scomparsa di Papa Francesco prima e lo stop di qualsiasi manifestazione sportiva imposta dalla Protezione Civile per sabato, giorno dei funerali del pontefice, hanno obbligato la Lega di Serie A a rivoluzionare il programma della trentatreesima e della trentaquattresima giornata tenendo salvo un principio contenuto nello statuto di via Rosellini: quello di recuperare le gare alla prima data disponibile nelle due settimane successive al rinvio. Ecco perché lunedì l’head of competitions della Lega Serie A, Andrea Butti, ha immediatamente riprogrammato le sfide rinviate dopo l’annuncio della morte del Papa a mercoledì (Parma-Juventus, Cagliari-Fiorentina, Udinese-Torino e Genoa-Lazio). Tra l’altro tutte alle ore 18,30, un orario che non fa certo felici i broadcaster che avrebbero avuto lunedì quattro finestre diverse e che invece si sono dovute accontentare di una soltanto. Motivo? Stasera alle 21 c’è il derby di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Milan, un’esclusiva di Canale 5, una partita programmata da tempo perché, come da contratto, non avesse “competitor” tra gli incontri di Serie A. Ecco perché gli altri sono stati messi nel tardo pomeriggio: un modo per andare incontro ai tifosi (impensabile giocare alle 15), ma per non incrociare, televisivamente parlando, il derby della Madonnina.

recuperi bis

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Ed eccoci alla seconda parte della riprogrammazione del calendario, quella relativa alla trentaquattresima giornata, un compito che in via Rosellini è stato ancora più complicato perché doveva tenere conto dell’anticipo al sabato (ore 18) di Inter-Roma, match fissato in quella data per consentire ai nerazzurri di avere un giorno in più di riposo in vista della semifinale d’andata di Champions League di mercoledì sul campo del Barcellona. La giornata di lutto per le esequie del Papa, annunciate ufficialmente ieri mattina e fissate per le 10 di sabato, ha immediatamente fatto mettere in moto la macchina organizzativa della Lega che, a dire la verità, era già attiva dal giorno precedente quando era parso probabile che l’ultimo saluto a Papa Francesco sarebbe stato il sabato. Poche le opzioni possibili e tutte avrebbero comportato dei rischi a livello sportivo.

deroga

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Il no a giocare il sabato è stato ufficializzato dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci ieri mattina: “Le partite di sabato sono sospese”. A quel punto la macchina organizzativa è salita di giri e le telefonate tra via Rosellini, i club, le istituzioni ed i broadcaster sono diventate frequenti. E parliamo solo della Serie A perché anche gli altri campionati hanno dovuto riposizionare dei loro incontri (tre di B e più quelli del girone C della Serie C). Il nodo principale, inutile nasconderlo è stato Inter-Roma perché sabato sera il Barcellona giocherà la finale di Coppa del Re contro il Real Madrid e i nerazzurri, come da programma originario, avrebbero voluto avere a disposizione le stesse ore di riposo della formazione di Frick per arrivare alla semifinale d’andata di mercoledì 30. Ecco perché è iniziata una trattativa per arrivare a una deroga che la Lega ha ottenuto dalle istituzioni. In pratica alla formazione di Inzaghi era stato concesso di andare in campo alle 20,45 di sabato sera, unico evento in un’Italia tutta senza sport nel giorno dei funerali del Pontefice. Alla fine, però, in viale della Liberazione hanno capito che il via libera “garantito” dalla Lega avrebbe portato più strascichi polemici che vantaggi, più tensioni che riposo per i giocatori e hanno rinunciato a questa possibilità. Da qui la decisione di rinunciare all’anticipo e la scelta, comunicata dalla Lega, di giocare Inter-Roma a San Siro alle 18 di domenica. C’era stata anche la possibilità di anticipare alle 12,30, finestra dove è stato messo uno degli altri incontri da ricollocare ovvero Como-Genoa, ma è stata preferita la fascia della 15 per non mettere insieme le due milanesi all’ora di pranzo della domenica. Lazio-Parma invece è slittata a lunedì 28 ore 20.45 per dare ai broadcaster una finestra e trasmettere l’incontro senza altri match di A allo stesso orario. La Lazio a differenza dell’Inter infatti è fuori dalle coppe e poteva scendere in campo anche lunedì. Il club biancoceleste a sua volta, però, non ha gradito lo spostamento a oggi della gara contro il Genoa e raggiungerà la Liguria solo in giornata. E fino a ieri sera esprimeva tutta la sua rabbia nei confronti della Lega con un duro comunicato.

no ai rinvii

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A ispirare tutte le scelte fatte dalla Lega è stato il fermo proposito di far concludere il campionato regolarmente in un anno in cui a giugno, oltre agli impegni per le nazionali, c’è anche il primo Mondiale per club che vedrà coinvolte, per le italiane, l’Inter e la Juventus. Rinviare Inter-Roma per consentire ai nerazzurri di arrivare freschi alla semifinale di Champions League contro il Barcellona di mercoledì 30 avrebbe comportato dei rischi. Se infatti Lautaro e compagni conquisteranno l’accesso alla finale di Coppa Italia di mercoledì 14 maggio a Roma, per loro l’unica chance di recupero di Inter-Roma sarebbe stata mercoledì 21. Un rischio troppo grande anche perché poi c’è sempre l’ombra dello spareggio-scudetto in caso di arrivo a pari punti tra le squadre di Inzaghi e Conte. Da giocare quando? Nessun problema se l’Inter non arriverà in finale di Champions, prevista sabato 31 a Monaco di Baviera: in questo caso lo spareggio può essere disputato venerdì 30 o più probabilmente domenica 1 giugno. Il discorso sulla sede va a parte. Se invece l’Inter si qualificherà per l’ultimo atto della Champions, al momento l’unica collocazione possibile è martedì 27, anticipando gli incontri dell’ultimo turno di Napoli e Inter (domenica 25) magari al venerdì 23. Anche se, soltanto dopo l’ultimo minuto dell’ultima giornata, in verità, sarebbe possibile sapere se sarebbe necessario lo spareggio o meno. Tutto ciò, sperando che il Cagliari, avversario degli azzurri, sia già fuori da ogni discorso per la salvezza, altrimenti il numero delle partite da spostare sarebbe maggiore per garantire la contemporaneità alle formazioni in lotta per non retrocedere.



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