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“Contro la SPAL è stata una vittoria molto importante, sia per noi come squadra che per la classifica. E’ stata una gara complicata, in cui era davvero importante portare a casa tre punti, perché entrambe le squadre volevano vincere”, ha spiegato Rouhi, che ha raccontato la sua storia, e quella delle sue origini: “Vengo da Stoccolma, vivevo nel sud della città, siamo una famiglia di quattro persone, è un posto che amo. Gioco in Nazionale dalle giovanili, il mio prossimo obiettivo è l’Under 21 e poi la Nazionale maggiore”. Sulla sua vita bianconera: “Ho scelto la Juve perché è il più grande club italiano, molto seguito in Svezia. Appena sono stato chiamato non ho avuto dubbi, e voglio dare il massimo. L’Allianz Stadium è un posto fantastico, con un’atmosfera incredibile”.
E poi: “Nel periodo in cui ho giocato meno ho avuto dei dubbi, soprattutto su me stesso e su come stavo lavorando, perché quando sei abituato a giocare è difficile stare fermi. Non ho chiesto però all’allenatore il motivo per cui non giocassi, ma semmai cosa avrei dovuto fare per tornare in campo, e ho continuato a lavorare al massimo”. Poi una curiosità: “Mi piaceva vedere i video di Ronaldinho”. Infine conclude con un bel messaggio di riconoscenza: “Numero che vorrei in futuro? 73, per mia mamma e mio padre, perché senza di loro non sarei qui”.
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