Tare vuole Allegri al Milan: incontro a breve con Furlani

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Il meeting con l’amministratore delegato delle prossime ore può essere molto importante. Max è in testa alle gerarchie dell’ex Lazio per la panchina

Alessandra Gozzini

Giornalista

Il Milan si rifà nella Settimana Santa: oggi, domani al massimo, l’incontro tra l’ad Furlani e Igli Tare. I prossimi giorni saranno decisivi per arrivare all’intesa. Domenica, nella serata di Pasqua, la squadra si giocherà le residue chance di rimonta europea. Saranno ore di passione rossonera: la scelta del nuovo direttore sportivo porterà a quella del prossimo allenatore e poi a quella della squadra del futuro. C’è fretta di ricostruire: il Milan poggerà su Reijnders, perno centrale, e su Pulisic in avanti. Ma non ha ancora un asse centrale su cui ricostruire il nuovo corso. Gli architetti potranno essere Tare, se nell’incontro delle prossime ore saranno gettate le basi di un rapporto solido, e Max Allegri in panchina. Il club vuole un allenatore italiano, vincente ed esperto: l’identikit corrisponde. 

Caratteristiche

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Anche Tare, nazionalità albanese, ha una tradizione italianissima: ha vissuto gli ultimi diciotto anni da professionista alla Lazio, tre da giocatore e altri quindici da direttore sportivo. Ha in palmares tre Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane: conosce anche lui la strada per il successo. Altro particolare interessante: gli anni al fianco del presidente Lotito hanno formato la sua disponibilità al lavoro con altre figure dirigenziali, senza procedere in autonomia. Al Milan si lavora in “team”, come da strategia aziendale: con lui resterebbe Geoff Moncada, attuale dt magari in un ruolo meno esposto, Ibrahimovic come super consulente esterno e ovviamente l’ad Furlani, l’uomo delle scelte finali e delle firme.

sartori e gli altri

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Con alcune delle figure dirigenziali Tare si è già relazionato, con altre è in attesa di farlo. Un mese e mezzo fa il primo appuntamento londinese: Tare allo stesso tavolo di Cardinale e Ibra. Un approccio positivo a cui erano seguite altre settimane di consultazioni. Una scaletta che il club aveva illustrato: ci saranno incontri con i vari candidati al ruolo, una sorta di casting, e solo dopo si arriverà ad affidare la parte. Così si sono inseriti l’ex ds Juve Paratici e sulle scrivanie di Casa Milan sono stati studiati i profili di D’Amico (Atalanta), Manna (Napoli) e Sartori (Bologna), oltre a quelli di vari dirigenti esteri, da Thiago Scuro del Monaco a Markus Krosche dell’Eintracht Francoforte. Per il club è importante inserire nell’organigramma una figura che già conosca le dinamiche del campionato, e altro dettaglio in favore di Tare: della lista è l’unico attualmente senza contratto. Dunque pronto da subito a mettersi all’opera. E senza dover aspettare i verdetti del campionato che tengono sospesi i concorrenti al ruolo.

Il cerchio si chiude

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Tra il primo incontro a Londra e il secondo, probabilmente di scena a Milano, è successo anche altro: l’ad Furlani è volato a New York per vedersi ribadita da Cardinale la leadership interna. Accordata. Così ora sarà lui a valutare personalmente il curriculum del candidato Tare, che convince per tutti i motivi ricordati. Se anche il prossimo appuntamento andrà bene, si potrebbe passare in fretta alla stesura dei contratti e all’entrata in scena del diesse. 

In panchina

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Primo tema a cui dedicarsi: l’allenatore. Se anche compirà la rimonta europea, Conceiçao non resterà. Un articolo del contratto con il Milan permetterà sia a lui che alla società di liberarsi dal vincolo prima della scadenza del giugno 2026. Così il nuovo direttore sportivo, in accordo con gli altri riferimenti del club, potrà indicare una lista di possibili allenatori. Seguendo l’indice di gradimento di Tare, Allegri è al primo posto. Anche per Max non è la prima volta che si vede avvicinato al nuovo Milan. Del resto ha tutte le caratteristiche che il club cerca: in più, non conosce solo l’Italia, sa muoversi perfettamente dentro Milanello. Qui ha vissuto per quattro anni e 178 panchine, con 91 vittorie (parte delle quali hanno portato allo scudetto 2011 e a una Supercoppa Italiana): in tutto anche 49 pareggi e 38 sconfitte. C’è altro: dopo una stagione deludente serve nuovo entusiasmo e Allegri ce l’ha. Tornerebbe molto, molto volentieri a sedersi da allenatore a San Siro. Nella bacheca personale figurano altri cinque scudetti, altrettante Coppe Italia, due Supercoppe Italiane: tutti titoli conquistati alla Juve. Libero dall’estate scorsa dopo il ritorno a Torino, potrebbe già mettersi al servizio del Milan. Pronto a ripartire.



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