L’attaccante della Juve compare nella lista degli inquirenti per due versamenti da 50mila euro. Per comprare a tutti gli effetti un orologio, oppure il compagno in difficoltà economiche? La prima ipotesi si fa preferire
In coda al decreto di sequestro preventivo, alla penultima pagina, un nome attira l’attenzione: Dusan Vlahovic. Che fa Vlahovic negli atti di questa inchiesta, in cui il suo nome non è mai comparso nemmeno marginalmente? Vlahovic compare per un pagamento. Le carte infatti attestano che l’attaccante della Juve ha effettuato due versamenti da 50mila euro ciascuno alla gioielleria Elysium, quella di cui gli indagati si servivano per regolare i pagamenti del gioco online attraverso la finta vendita di orologi e altri oggetti di lusso.
non indagato
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Vlahovic in particolare compare in una tabella che riporta le movimentazioni di denaro verso Elysium in data successiva al 24 maggio 2023, giorno in cui è stato sequestrato il telefono di Fagioli. Quella tabella agli inquirenti serve per sottolineare come, in questa storia, siamo di fronte a un sistema di pagamento rodato, così rodato che non è stato interrotto nemmeno quando tutti avevano certezza dell’esistenza delle indagini. Nella tabella ci sono le movimentazioni di cinque persone: 147mila euro versati da Fagioli per due orologi usati e un Rolex Daytona, 15mila euro versati da Tonali per un bracciale Tennis, 40mila euro versati da Cancellieri per due Rolex, 9mila euro versati da Francesco Luciani per un orologio usato e, appunto, i 100mila euro di Vlahovic per un Rolex Yacht Master. Quel pagamento è stato effettuato per sé stesso, quindi per comprare a tutti gli effetti un orologio, oppure per Fagioli? Questo non è chiaro al 100% ma la prima ipotesi sembra da preferire. Vlahovic infatti non compare nel lungo elenco delle persone che hanno prestato denaro a Fagioli. E, ovviamente, non è indagato.
