Juve, i numeri super di Kolo Muani

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Tre partite, 262 minuti, 5 gol: da quando la vittoria vale 3 punti nessuno in maglia bianconera ha fatto meglio di lui

Guendalina Galdi

Giornalista

Kolo Muani ha deciso di prendersi la Juventus come nessun altro aveva mai fatto. Cartolina da Como: c’è il francese, il lago, un’altra doppietta e quei numeri incredibili aggiornati dopo altri novanta minuti da top. Motta lo conferma titolare davanti a tutti, Vlahovic resta in panchina (Thiago al serbo non concede niente, nemmeno una manciata di minuti), e Randal ripaga questa fiducia sconfinata e immediata con altre due reti. La numero quattro e cinque della sua storia con la Signora, lunga tre partite e 262 minuti. Bella, quasi troppo per farla finire a giugno, anche se mancano ancora quattro mesi e si tratta di discorsi tendenzialmente estivi.

i numeri

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Con la doppietta di Como, Kolo Muani è diventato il primo giocatore della Juve a segnare in tutte le sue prime tre presenze in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria. Ovvero dal 1994-95. Allora il francese non era nemmeno nato. E sempre da allora, nessun nuovo arrivato aveva realizzato cinque reti nei suoi primi tre match di Serie A. A livello personale invece, ha segnato in tre partite consecutive per la terza volta in carriera nei cinque campionati top europei: c’era riuscito nel 2022/23 con l’Eintracht Francoforte e nel 2020/21 con la maglia del Nantes. Mentre è solo la seconda volta in assoluto che ha realizzato una marcatura multipla (dopo il 16 maggio 2021 contro il Dijon con il Nantes in Ligue 1, doppietta anche in quel caso).

gerarchie ridefinite

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“Sta bene ma può anche fare meglio. Deve mantenere i piedi per terra e deve lavorare ancora – ha detto Motta dopo la doppietta di Como -. È anche entrato molto bene nel gruppo fin dal primo giorno e sta aiutando tanto”. Insomma, Thiago non si sbilancia comunque, anche con cinque gol in tre partite e dopo una promozione conclamata. Kolo Muani ha ridefinito le gerarchie dell’attacco della Juventus in tempi rapidissimi. E Vlahovic, a parte il gol di Empoli, è rimasto a guardare.



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