L’allenatore bianconero parla alla vigilia dello scontro diretto Champions dell’Olimpico
“Ho trovato la squadra in un momento brutto, ma ci siamo rialzati e vogliamo continuare. Quanto tempo servirà, nessuno può saperlo”. Igor Tudor, dopo il debutto vincente contro il Genoa, si lancia sullo scontro Champions di domani all’Olimpico: “Quella contro la Roma – sottolinea l’allenatore della Juventus – è una partita importante, non decisiva. A me sono sempre piaciute quelle serate, sono quelle che i giocatori amano di più. Andiamo all’Olimpico senza fare calcoli. Non si va a Roma dicendo “vinciamo”, ma con la consapevolezza di esserci preparati per fare i tre punti, poi può succedere di tutto. L’episodio con Totti? Sono questioni di campo, ne abbiamo già parlato tante volte…”
juve, missione champions
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Igor ha preso i bianconeri in corsa dopo l’esonero di Thiago Motta ed è reduce dalla prima settimana intera di allenamenti con Locatelli e compagni. “Abbiamo lavorato sotto tutti i punti di vista – continua il tecnico croato – tanto sulle due fasi quanto sui calci piazzati. In settimana ci tenevo a riunire tutti a cena con lo staff e con chi lavora sodo dietro le quinte, abbiamo trascorso una bella serata e siamo andati anche a dormire presto. I ragazzi hanno voglia di fare bene. Corsa Champions? Dobbiamo lavorare su tutto e ragionare partita per partita. Una squadra come la Juventus non deve rinunciare a niente. La Roma è in serie positiva e Ranieri ha fatto la differenza, è sotto gli occhi di tutti”.
da koop a yildiz
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Tudor per Roma recupera Douglas Luiz e Cambiaso, ma perde Gatti (microfrattura al perone, out un mese). “Douglas e Andrea vanno in panchina e poi vedremo. Peccato per Federico, che è un giocatore importante per noi: ma non piangiamo e andiamo avanti”. Dagli infortunati a Koopmeiners, reduce da prestazioni deludenti: “Di Teun si è parlato troppo, è un ragazzo molto voglioso e disponibile. Nel calcio ci sono alti e bassi, ma quelli forti escono sempre e lui è uno di quelli. Ci darà una grande mano fino alla fine. McKennie è un centrocampista, ma può fare il jolly. Yildiz? Lo conosco da 5-6 allenamenti, per essere campioni serve costanza, voglia di migliorarsi e mentalità: è il cervello che decide, sempre. Kenan è un ragazzotto serio, ha qualità e vive per il calcio: sicuramente quello è un bel punto di partenza”. Chiusura su Conceiçao e sul giovane Adzic. “Francisco può fare il trequartista perché è intelligente, ha fame ed è tignoso: certo, giocare in mezzo è più complicato che sulla fascia e deve crescere. Adzic non lo conoscevo ed è stata una bella scoperta, è un ragazzo serio”.