McTominay, fantacalcio: lo scozzese al centro del Napoli di Conte

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Mediano, mezzala, trequartista, punta esterna: Scott è decisivo in ogni zona con la sua fisicità. Non solo maratoneta, pure vice capocannoniere

Vincenzo D’Angelo

Ai piedi di McTotaly. Pardon, McTominay. Il centrocampista totale o “box to box” per dirla all’inglese. Impatto devastante sul campionato italiano e su Napoli, innamorata di lui dal momento in cui è salito sul volo privato che da Manchester lo ha portato fino a Capodichino, per la firma in azzurro. Scott è diventato in fretta un idolo del Maradona, un’immagine felice del nuovo corso targato Conte. Fisicità e intelligenza tattica, furore e qualità: un mix esplosivo di esperienza e senso del gol di cui Napoli aveva bisogno per dimenticare una stagione balorda e tornare a pensare in grande. McTominay è stato il fiore all’occhiello di un mercato estivo scintillante del Napoli. Un colpo che sposta gli equilibri e cambia inesorabilmente le prospettive: Scott è sbarcato in azzurro per vincere, portando entusiasmo ed esperienza internazionale, oltre a un numero di gol fuori dal comunque per un mediano. Ma lo scozzese è un mediano atipico, un maratoneta sempre nel vivo del gioco, capace come pochi di arrivare da dietro per lo stacco o la conclusione. 

Che impatto

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Sei gol e tre assist nelle prime ventisei partite nel campionato italiano: l’impatto di McT sulla Serie A devastante. Straripante. Per certi versi anche sorprendente. Perché è vero che arrivava dal campionato più competitivo al mondo, ma è altrettanto vero che per tanti fuoriclasse del passato non è stato così semplice imporsi in poco tempo in Italia. Conte e Manna lo hanno corteggiato per un’estate intera e una volta avuto a disposizione, Antonio ha cominciato a pensare al vestito più congeniale per esaltare le caratteristiche uniche dello scozzese. Ha tagliato con il passato. E pure con i primi due mesi di lavoro estivo. Ha virato sul 4-3-3 per garantire protezione alla mediana ma anche compagnia in fase offensiva a Romelu Lukaku. Per inserire Scott ha rivoluzionato le idee iniziali. E i fatti gli hanno dato ragione.

Multiuso

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Scott è arrivato a Napoli con un sorriso enorme e carico di emozione. Un’iniezione di entusiasmo che ha permesso alla tifoseria di ricominciare a pensare in grande sin da subito. E in campo ha fatto subito la differenza, debuttando da titolare con personalità in casa della Juve, segnando al primo pallone toccato in assoluto al Maradona, in Coppa Italia, e poi ripetendosi pochi giorni più tardi contro il Como, dopo appena 28 secondi di gioco. “Napoli mi ha aperto gli occhi su uno stile di calcio diverso” ha detto di recente ritirando in Scozia il premio di giocatore internazionale dell’anno. E se lui ha aperto gli occhi, Napoli ha aperto le braccia a un nuovo modo di comandare il gioco in mezzo al campo: la fisicità. Che unita alla duttilità diventa miscela esplosiva: Scott sa fare tutto e bene. Parte mezzala, ma poi è il suo movimento a trasformare il Napoli: ora, con Raspadori accanto a Lukaku, McT si allarga spesso a sinistra trasformando il sistema in 4-2-4. Prima, con il tridente puro, Scott era il primo ad andare in appoggio a Lukaku. E non a caso è lui il vice cannoniere azzurro. Ha colpito contro Como, Inter, Torino, Fiorentina, Atalanta e Udinese. Aggiungere il Milan alla lista avrebbe un sapore speciale. Magari pure da scudetto.



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