José Mourinho è tornato a parlare di diversi temi, ripercorrendo diverse tappe della sua carriera. Il tecnico della Roma è stato intervistato da Gameplan-A, spiegando il suo punto di vista su varie questioni. Il suo pensiero riguardo cosa sia importante nel mondo del calcio è semplice: “Nel nostro sport, che è il calcio, la cosa più importante è vincere, non vendere filosofia. Non ci sono scuse, devi essere vincente“. Mou ha poi sottolineato l’importanza del concetto di squadra: “La squadra è la cosa più importante, anche se sei il miglior giocatore del mondo“, aggiungendo: “È molto importante mantenere l’equilibrio e questa è una cosa che ho imparato molto con l’esperienza. Penso che più esperienza hai, più sei equilibrato e i giocatori ti guardano e vedono una roccia, oltre a qualcuno di cui possono fidarsi“.
Mourinho, il Barcellona e la Champions League con il Porto
Parlando delle sue esperienze per diventare allenatore, José ha ricordato: “Dopo aver lavorato con Sir Bobby Robson in Portogallo, sono andato con lui a Barcellona nel 1996, che per un ragazzo giovane come me è stata un’esperienza incredibile. Poi sono stato assistente di Van Gaal, che era diverso da Sir Bobby e questo mi ha fatto conoscere due filosofie diverse“. Tornando sul concetto di vittoria, Mourinho ha aggiunto: “Ho tanti colleghi senza un titolo in carriera, ma per me sono vincenti perchè raggiungono i loro obiettivi“. Infine, parlando del suo passato, José ha ricordato la Coppa Uefa e la Champions League vinte in due anni con il Porto: “Nessuno si aspettava niente da noi, ma le vittorie hanno fatto in modo che i nostri giocatori migliori andassero via con il calciomercato. Se fossero rimasti uniti, quella squadra avrebbe potuto fare la storia“.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Source link
RELATED POSTS
View all