Il trionfo azzurro dell’82 al “Gran Tour Italia” con Marco Tardelli e Fulvio Collovati

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Un emozionante viaggio nei ricordi della vittoria della Nazionale Italiana ai Mondiali in Spagna del 1982

Matteo Dalla Vite

Giornalista

L’esaltazione sempre attuale e piacevole di un trionfo storico, un’iniezione adrenalinica sempre viva, nostalgica ma infinitamente attuale ed esemplare dell’Italia che vinse Spagna ‘82.  All’interno del “Gran Tour Italia”, parco esperienziale di 50.000 mq che celebra la biodiversità culturale e gastronomica delle 20 regioni d’Italia, 230 persone presenti, c’é Patrizia che abita a cinque chilometri “e sono venuta qui solo per vedere Marco Tardelli”, applausi e amarcord, signori che videro il trionfo dei trionfi in televisione, bambini rapiti dalla storia. Con la direzione del padrone di casa Oscar Farinetti e del giornalista Gigi Garanzini, proprio Marco Tardelli assieme a Fulvio Collovati introducono – prima di tutto – il video che riporta tutti alla mente quel fantastico 1982.

pertini uno di noi

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Gli intoppi iniziali, le critiche, la reazione, il silenzio stampa, Zoff che fa da portavoce, i pensieri di allora rivisti ai giorni nostri, giornalisti che ricordano quei momenti indimenticabili, Bergomi che parte da riserva di tutti i difensori e poi ci sarà, Bruno Conti che racconta che Selvaggi si presentò al raduno senza scarpini, Paolorossi (scritto tutto attaccato) e i suoi gol, il trionfo contro il Brasile e al traguardo contro la Germania, “La verità è che eravamo ragazzi che erano contenti di stare insieme” dice Marco Tardelli. Il tutto mentre scatta l’applauso appena nel film appare Sandro Pertini, l’allora Presidente della Repubblica, e ovviamente l’urlo tardelliano contro la Germania. “Quando rientrammo da campioni del Mondo – ricorda Collovati – all’aeroporto mi disse: ‘Collovati, mangi di più, è così magrolino…’. Era uno di noi Pertini, straordinario”.

bearzot era avanti

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Si parla ovviamente anche della finale ma non solo. Tardelli: “Non c’è Antognoni e Bearzot che fa? Mette un difensore, Bergomi. Bearzot era avanti a tutti, vedeva tutto prima”. “Che poi mettere un difensore non vuole dire non attaccare, guarda il gol di Tardelli”. “Tutti – riprende il Marco mundial – gli davano del difensivista: giocava sempre per vincere, per attaccare”. E via applausi. Ci sono ricordi per Paolo Rossi e la sua decisività. Oppure quando i federali di allora furono invitati a uscire dallo spogliatoio prima della gara contro l’Argentina di Maradona. “La forza di quel gruppo – dice Marco Tardelli – era che la scelta di uno era seguita subito dagli altri. Unione, forza, coesione di tutti”. Il famoso silenzio stampa deciso dalla squadra. “Bearzot – riprende Tardelli – ci disse voi fate quello che volete io non posso. E quando decidemmo che era Zoff a parlare eravamo perfetti: lui, uno che non parlava mai, è come se facesse silenzio stampa comunque…”

splendida realtà

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C’é anche uno spazio per il Bologna, la squadra di… casa: Collovati e Sartori – dt del Bologna – hanno giocato insieme nel Milan. “Se con Sartori prendi sempre certi giocatori e questi giocatori fanno bene – dice Collovati stesso -, il Bologna non è più una sorpresa ma una splendida realtà. Io e Sartori siamo cresciuti assieme nel Milan, siamo fratelli e il Bologna società seria, giocatori bravi, penso soprattutto a Castro. Ripeto, oggi è una splendida realtà”.



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