Il tecnico prima scelto e poi scartato dal Diavolo al quotidiano As: “È stata una cosa strana e difficile da capire. Non era qualcosa contro di me”
Julen Lopetegui e il Milan. Una storia finita prima di cominciare che al tecnico spagnolo ha lasciato una buona dose di amaro in bocca. Un tema che riemerge ogni volta che l’ex ct della Roja rilascia un’intervista. Qualche giorno fa Lopetegui aveva raccontato così alla Gazzetta gli eventi dell’estate scorsa: “Si fa vivo il Milan e io sono felicissimo. Una squadra storica e attraente, e il campionato italiano mi è sempre piaciuto e l’ho sempre seguito attratto dalla maniera di intendere il calcio come un gioco collettivo. Arrigo (Sacchi, ndr.) ha stimolato fortemente la mia curiosità per il calcio, mi ha ispirato, l’ho studiato e ho avuto la fortuna di conoscerlo. La trattativa avanza bene, poi si ferma di botto. Non sta a me indicare e commentare le ragioni dello stop”.
un errore
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E a proposito di Sacchi, lo stesso ex allenatore aveva espresso dei dubbi sul cambio di rotta del Milan con Lopetegui: “Tutto nasce da una mancata chiarezza nelle idee. Ricordo, e spero di non sbagliarmi, che il Milan aveva individuato in Julen Lopetegui l’allenatore per questa stagione. Poi, dato che i tifosi si sono ribellati, perché consideravano Lopetegui un profilo non adatto, si è deciso di puntare su Paulo Fonseca che tuttavia, non aveva un curriculum particolarmente importante. Ecco, quella è stata la prima mossa sbagliata. Se tu, presidente, direttore sportivo o amministratore delegato, sei convinto di una scelta o di un’idea devi andare fino in fondo e non piegarti agli umori della piazza. Se Silvio Berlusconi avesse dovuto ascoltare quello che pensavano i tifosi o i giornalisti del sottoscritto, non avrei mai allenato il Milan: mi chiamavano Signor Nessuno. Ed era la cosa più tenera e più gentile che mi dicevano. Ma Berlusconi, che aveva chiaramente in testa ciò che desiderava, non si è fatto condizionare ed è andato avanti per la sua strada”.
guerra interna
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Oggi Lopetegui ha parlato con il quotidiano spagnolo As, e dopo aver ringraziato Sacchi per la fiducia è tornato sul Milan: “Ciò che ha voluto dire Sacchi, che ringrazio per parole che mi hanno sorpreso vista la caratura di chi le ha pronunciate, è che le decisioni di un professionista non possono essere cambiate dal rumore di chi professionista non è. E condivido questo pensiero. Il Milan? È stata una cosa strana e difficile da capire. Non era qualcosa contro di me, ma una guerra interna in corso lì”.