Nel 2022 il tecnico livornese spese parole al miele per l’attuale numero 10 del Diavolo. E vorrebbe allenarlo per la prima volta
Stefano Pioli è quello che ha tirato fuori il meglio da lui. Soprattutto in fase offensiva perché anche l’attuale tecnico dell’Al Nassr in fase di non possesso non era riuscito a convincere Rafa Leao a dare un contributo tangibile alla squadra. È andata peggio a Paulo Fonseca e (finora) a Sergio Conceiçao che in questo 2024-25 dal numero 10 rossonero hanno spremuto meno di quanto era lecito attendersi. Soprattutto perché è il giocatore più pagato e con più talento della rosa. Magari il prossimo anno ad aiutare Leao a fare il definitivo salto di qualità, e a consacrarlo tra i top player mondiali, darà il suo contributo Massimiliano Allegri, uno che in carriera ha migliorato tanti calciatori e li ha aiutati a rendere al massimo. Il tecnico livornese lo stima e, se avrà l’opportunità di allenarlo, ha intenzione di sfruttare fino in fondo il suo mix di velocità e tecnica. A costo di “aiutarlo” in fase difensiva come succedeva a Torino quando chiedeva una corsa in più a Matuidi, Mandzukic o Bernardeschi per coprire Cristiano Ronaldo.
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Con Pioli, Rafa è praticamente sempre stato titolare, mentre nella stagione attuale, con i suoi due connazionali in panchina, è partito dieci volte tra le riserve e in un’occasione (contro l’Udinese) non è neppure entrato. Il suo bilancio complessivo è di 10 gol e 9 assist, cifre discrete, ma a impressionare è un’altra statistica: quando è stato gettato nella mischia a partita iniziata, ha dato il meglio di sé. Non ci credete? Ecco i numeri per spiegare il concetto. Entrando dalla panchina, Leao ha disputato 315 minuti nei quali ha firmato 3 reti e servito 3 assist, l’ultimo dei quali sabato scorso a Lecce. Calcolatrice alla mano, ha fatto una giocata decisiva, gol o passaggio vincente, ogni 52 minuti. Da titolare invece ha totalizzato, in 30 presenze, 2.383 minuti, 7 reti e 6 assist; in questo caso una giocata decisiva arriva ogni 183 minuti. Tradotto: in questa stagione, quando subentra e sfrutta la stanchezza degli avversari, Leao fa malissimo. Altrimenti, finisce per prendersi qualche pausa di troppo. In attacco e in difesa.

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Come lo gestirebbe Allegri? A Max i giocatori di talento piacciono e negli anni d’oro alla Juventus, quelli dei cinque scudetti consecutivi, per sfruttare le qualità di tutti i suoi campioni si inventò, nel 2016-17, un 4-2-3-1 con Pjanic in regia, Cuadrado (o Dani Alves), Dybala e Mandzukic dietro a Higuain. Facile immaginare, dunque, che farebbe il possibile per sfruttare al massimo le doti di Leao del quale durante un’intervista al Corriere della Sera nel 2022 aveva detto: “È un giocatore eccezionale e molto moderno”. Allegri toglierebbe dal mercato Leao che ha una clausola rescissoria da 175 milioni, ma che potrebbe cambiare maglia anche per una cifra inferiore. Soprattutto se il Milan decidesse di rifondare la rosa, cambiando la vecchia guardia. Con Max, almeno per Rafa, le chance di restare al Diavolo salirebbero di molto.
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