Solidità in difesa, muscoli e tecnica a centrocampo e in attacco: il portoghese e il messicano punti di domanda
Un Milan di nuovo… al Max. Fosse questo il futuro, chi ne beneficerebbe dell’attuale squadra rossonera? Di mezzo ci sarebbe un’estate fatta inevitabilmente di mercato. Arrivi e partenze, ça va sans dire. Ma una lista dei candidati al ruolo di “uomini di fiducia” di Allegri si può già ipotizzare, vuoi per caratteristiche squisitamente tecniche, vuoi per questioni caratteriali.
la base
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Il calcio di Max parte da una difesa fisica e solida. Tutto si può dire ad Allegri, ma che sappia organizzare il muro là dietro ed esaltare le qualità dei suoi centrali è un fatto acclarato. E non solo con campioni stile BBC: con lui Bremer è diventato una colonna della Juventus, Gatti ha raggiunto la Nazionale e Danilo ha vissuto una seconda giovinezza. Nel primo ciclo alla Juve, Allegri ha sempre chiuso con la miglior difesa del campionato, ma anche nel secondo non ha mai sbracato. Il Milan, invece, negli ultimi due anni ha ballato spesso e volentieri. Che usi la difesa a tre come nella sua Juve 2.0 o viri sulla retroguardia a quattro, Max apprezzerebbe di sicuro l’esperienza e la duttilità di Walker, così come la forza e l’esuberanza di Pavlovic. Ma anche le opzioni Tomori (centrale aggressivo) e Thiaw (il più avvezzo a impostare da dietro) resterebbero valide. Un discorso a parte, poi, lo merita Gabbia. Italiano, milanista ed equilibrato, potrebbe diventare uno dei fedelissimi di Allegri nello spogliatoio. Cosa manca? La situazione contrattuale di Theo Hernandez – anche a prescindere da chi sarà l’allenatore – impone la ricerca di un laterale sinistro.
Muscoli e piedi buoni
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A centrocampo l’ecletticità e l’intelligenza tattica di Fofana sarebbero gradite a Max. Tra l’altro, alla Juve con centrocampisti francesi il tecnico livornese ha lavorato con profitto: da Matuidi a Rabiot, la combo ha funzionato spesso e volentieri, senza scadere nell’ovvio con il primo Pogba. Caratteristiche “allegriane” hanno pure Musah e Bondo: il primo per capacità di corsa, il secondo per posizionamento e letture. Ma Max ama pure gli incursori alla Reijnders: quello che erano nella sua prima Juve Vidal prima e Khedira poi, e nella sua ultima Rabiot. L’olandese non avrà la potenza dei sopracitati, ma in compenso ha qualità tecniche di alto livello. Volendo, in mancanza di un arrivo dal mercato, Reijnders può essere utilizzato anche in mediana da regista alla Pjanic, ma varrebbe la pena? Per il calcio di Allegri, forse sarebbe necessario piuttosto aggiungere un mediano con muscoli e centimetri. Al Milan funzionò con Van Bommel…
e davanti?
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Il capitolo attacco non può che iniziare con Leao. Sulla carta, un giocatore con il cambio di passo e il talento di Rafa non può che essere una manna per le micidiali ripartenze di Max. Nel recente passato, però, Allegri ha avuto problemi con Di Maria e Chiesa, esterni d’attacco di classe e corsa. In più, Leao non brilla per sacrificio in fase difensiva. Più versatile e collaborativo lo è Pulisic, mentre su Gimenez ci sarà da lavorare: finisse isolato come Vlahovic nella Juve di Max sarebbero problemi…
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