Milan-Lazio, contestazione: curva contro, i cori, lo sciopero del tifo

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Atmosfera surreale durante la partita con la Lazio. La Sud entra dopo 15 minuti… e lo stadio alla fine si svuota a tempo di record

Lo striscione è lo stesso esposto nel settore ospiti giovedì scorso a Bologna: “Solo per la maglia”. Collocazione: al centro della balconata del Secondo Blu del Meazza, ovvero il cuore pulsante del tifo rossonero. Soltanto che stasera non pulsava nulla. Lo sciopero del tifo è andato in scena come d’altra parte la curva aveva annunciato in vigilia: settore centrale della Sud deserto fino al minuto numero 15 del primo tempo, quando gli ultras hanno preso posto sugli spalti. Ma con intenzioni tutt’altro che amichevoli. Il resto di San Siro peraltro s’era già portato avanti col lavoro: giusto qualche minuto di riflessione per capire l’andazzo che prendeva la partita, e alla seconda occasione da gol per la Lazio nei primi sei minuti hanno iniziato a piovere fischi. Fischi ogni volta che il pallone viaggiava all’indietro, fischi ad ogni errore – e ce ne sono ovviamente stati tanti – fischi a ogni indecisione.

clima surreale

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Un ambiente che ha impattato sulla testa della squadra in modo evidente, un clima che ha impastato le gambe e acceso mille spie nelle teste dei giocatori. Un clima surreale fin dal prepartita, con la lettura della formazione a cui praticamente nessun tifoso aveva risposto. Striscioni appesi girati al contrario, mostrando la parte bianca del retro. Una situazione che fa effetto soprattutto perché siamo solo a inizio marzo e il mondo rossonero si è già congedato da squadra e società. Quando la curva si è popolata, al quarto d’ora di gioco, sono partiti i soliti cori. “Indegni”, “Questa società non ci merita”, “Il Milan ai milanisti” eccetera eccetera, mentre Leao è andato avanti a lungo a “discutere” e a polemizzare con qualcuno seduto al Primo Arancio. L’unico momento di break è stato nello spicchio finale di partita, quando in dieci il Diavolo ha provato con la forza della disperazione a infilare il secondo gol, fino al rigore di Pedro che ha fatto calare definitivamente il sipario. A quel punto il Meazza si è svuotato con la stessa velocità che il Milan avrebbe dovuto usare in campo.

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