come l’ex ct cambierà tutto aspettando il mercato

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Con il rientro di Bremer, Spalletti passerà al 4-2-3-1: Koopmeiners in mediana, Yildiz alla Totti e McKennie imprescindibile. Basterà?

La faticosa vittoria in Champions League contro il Pafos non ha cancellato i problemi, anzi, le dichiarazioni di Luciano Spalletti, che ha giudicato imbarazzante il primo tempo disputato mercoledì sera dalla Juventus, apre nuovi interrogativi. Il tecnico bianconero è pronto a cambiare pelle alla sua squadra aspettando rinforzi dal mercato.

La Juventus non ingrana, i pensieri di Spalletti

La Juventus di Luciano Spalletti non si è ancora vista, inutile girarci troppo intorno. I dettami tattici del tecnico toscano faticano a essere assorbiti da una squadra disposta ad apprendere, ma ancora lontana dall’essere definita una seria candidata nella lotta scudetto o nella corsa alla Champions League.

Il calendario intasato di impegni certo non aiuta e Spalletti lo ha pure confermato dichiarando che tra una partita e l’altra praticamente non ci sono allenamenti, ma solo rifiniture e lavori di scarico. Questo, però, passa il convento, non rimane che adattarsi al calcio attuale, facendo di necessità virtù.

La Juventus, però, avrebbe davvero bisogno di tempo per abbracciare le idee di gioco dell’ex ct, che rimane lucido e sereno nelle sue disamine, consapevole di avere tempo a disposizione e fiducia da parte della dirigenza, che lo ha fortemente voluto al capezzale di un gruppo bisognoso di un allenatore navigato e vincente, come lo è Spalletti.

Juventus, urge un cambio di passo

E allora tutti a rapporto da Spalletti, dispensatore di consigli e di pacche sulle spalle. La vittoria col Pafos, faticosa e costruita anche su un primo tempo deludente, ha rilanciato la Juventus, che era reduce dal flop in campionato contro il Napoli. Addirittura rimettendo in corsa i bianconeri per un’incredibile qualificazione diretta agli ottavi di finale (i playoff sono blindati): battere Benfica in casa e Monaco in trasferta potrebbe spingere Yildiz e compagni tra le prime 8 in classifica.

In campionato, però, bisogna iniziare a correre e il calendario non aiuta di certo Spalletti e i suoi uomini, impegnati prima contro il Bologna e poi contro la Roma di Gasperini. Un en plein di successi sarebbe manna dal cielo per una squadra che necessita di rassicurazioni e stabilità.

La svolta tattica di Spalletti, Juve col 4-2-3-1

Una crescita che potrebbe passare attraverso una rivoluzione tattica, quella che ha in mente Spalletti, pronto a riabbracciare Bremer, in panchina mercoledì contro il Pafos e forse in campo, per una manciata di minuti, contro il Bologna. Il brasiliano, piede destro, è l’uomo giusto per impostare il gioco dalle retrovie, un punto debole, al momento, per la Juventus.

Con il rientro in pianta stabile di Bremer, Spalletti passerebbe al 4-2-3-1, schierato nel finale di partita con il Pafos, con l’avanzamento di Koopmeiners in mediana accanto a Locatelli. Davanti tutto ruota intorno a Yildiz, punto fermo dell’undici bianconero: per lui Spalletti ha in mente un ruolo alla Totti. Un altro inamovibile è McKennie, lucido sotto porta, ma altrettanto necessario per contenere l’avversario.

Dietro Kalulu e Cambiaso tornerebbero a fare i terzini, in avanti, complice la lunga assenza di Vlahovic, saranno David e Openda a dividersi le mansioni, con l’ex Lille che parte favorito sul compagno. E poi occhio a Thuram e Miretti, utilizzabili sia in mezzo al campo che un po’ più avanti, e Conceiçao, che sembra tornato quello dello scorso anno. Insomma un cambio di abito, per un necessario cambio di rotta. In attesa che a gennaio arrivi dal mercato qualche giocatore più funzionale al suo gioco, a partire da Frattesi.

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