
L’ex jolly dei biancocesti campioni d’Italia nel 1974 ricorda quando il tennista, tifoso sfegatato, veniva agli allenamenti invitato da Maestrelli
Di donne ne ha avute tante, di squadra del cuore una sola: Nicola Pietrangeli, morto ieri a 92 anni, non è stato solo un’icona per il tennis, un campione di fama mondiale, un personaggio a tutto tondo tra battute, ricordi e polemiche ma anche un grande tifoso della Lazio. Una passione sviscerata durata tutta la vita. Non di rado andava all’Olimpico in tribuna ma soprattutto amava partecipare agli allenamenti del suo amato club, soprattutto nell’anno del primo scudetto. La Lazio l’ha ricordato con una nota: “Ricordiamo Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e appassionato della nostra Lazio. Un campione che ha portato in alto l’Italia della racchetta e che ha sempre portato la Lazio nel cuore. Nel 1974 si allenava con la squadra che avrebbe conquistato lo Scudetto, condividendo passione, spirito e colori”. Intervistato in esclusiva da Virgilio Sport Franco Nanni, inamovibile jolly della squadra di Maestrelli che si laureò campione d’Italia, rivela alcuni aneddoti sull’ex tennista.
Che ricordo ha di Nicola Pietrangeli quando frequentava gli allenamenti della Lazio nel 1974?
“Fantastico, quando veniva a trovarci era sempre una festa. Era Maestrelli che lo invitava e lui è venuto tante volte”
Pietrangeli disse una volta, tra il serio e il faceto: “Se a diciotto anni non avessi smesso per fare il tennista non si sarebbe sentito parlare di Gianni Rivera“, davvero avrebbe potuto fare il calciatore secondo lei?
“Penso proprio di sì, ci sapeva fare, era bravo con i piedi, giocava anche le partitelle insieme a noi”
Quale dei due “clan” sceglieva per giocare con voi visto che nel ’74 c’erano due fazioni all’interno della Lazio?
“Da come ricordo sceglieva di stare dalla parte di Chinaglia, ma spesso si metteva anche a palleggiare a parte con me, era lui che me lo chiedeva”
Come lo accoglievate al campo?
“Con grandissimo rispetto perchè lui era davvero un campione, una persona carismatica. Si divertiva a stare con noi, era un personaggio straordinario, ed era innamorato della Lazio. Una grande perdita per tutti”.

